Una personalità narcisista …

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Soggetto irascibile ed ansioso

  • Tagli “ T “ che tagliano a metà la lettera voglia di precisione; lettere addossate: ansia per paura della realtà; occhielli molto accartocciati e piccoli: ritorno nell’ambiente ovattato; allunghi superiori ed inferiori rattrappiti: adeguamento al quotidiano; mancanza di ritmo: apatia, assoggettamento agli altri.

La personalità
Tale personalità si ricava da una scrittura piccola. Nella scrittura analizzata sono evidenti: personalità narcisista. Un eccesso di questa componente porta a diverse conseguenze sul piano comportamentale.

La scrittura “piccola” (l’altezza della scrittura può oscillare da un minimo di 8 decimillimetri ad un massimo di 120 dmm) è indice di capacità di osservazione, di intelligenza vivace, di attenzione intensa, di facile memorizzazione dei particolari, di rispetto per la personalità degli altri. Se troppo piccola, però, diventa proiezioni di un complesso di inferiorità dovuto alla sensazione di essere un soggetto di minor diritto. 

Nella scrittura l’IO vede le singole lettere come elementi costitutivi del proprio pensiero. Quando tiene le lettere accostate l’una all’altra, si ha chiusura d’animo. 

Si rileva una scrittura con una tensione eccessiva: soggetto facilmente irritabile con slanci di nervosismo ed agitazione.

– Diminuzione della capacità razionale di giudizio obiettivo, per cui viene sopravvalutata la persona stessa insieme a tutto ciò che le appartiene e sottovalutato tutto ciò che le è estraneo;

– Eccesso di reazione emotiva a qualunque critica. Per salvare la percezione di sé, la persona può reagire con la collera nel tentativo di rendere inoffensivo chi ha espresso la critica, con la depressione, annullando se stesso (capacità di vittimizzarsi), col modificare in modo fantastico la realtà adattandola al quadro demolitivo di sé stesso ed ottenendo, così, il consenso dagli altri.

Prima costellazione: scrittura tondeggiante ed acuta
Rattrappimento degli allunghi nelle lettere maggiori (b, f, g, h, l, p, q, t). Tale quadro è indice di un incompleto processo di identificazione e differenziazione grafica. Sarebbe come dire che questa persona non si è ancora sganciata da modelli grafici che considera “primari“ o esteticamente “modelli acquisiti” per assumere una propria “ identità grafica “ (mancanza di identità ben definita).

La pressione
La pressione, o tratto, con cui si intende la colata di inchiostro che scrivendo depositiamo sulla carta, potremmo considerarla l’aspetto fisico, è la sua componente più espressiva, direttamente collegata con il dinamismo di base. Per il grafologo essa presenta delle affinità con la “libido“, energia inconscia,  e con la “forza di volontà“,  invece consapevole : il foglio è infatti un ostacolo all’azione della penna che stimola nello scrivente reazioni diverse a seconda della intensità della sua carica di energia. La pressione infatti si deve sentire e vedere. Nel caso specifico la pressione si presenta pastosa: sensualità, necessità di dipendere da qualcuno, senso estetico, influenzabilità.

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