Il cielo stellato sopra di me, la legge dell’amicizia dentro di me

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Sono felice! Amo starmene qui, in questo angolo di strada con il mio amico che lentamente sorseggia un’altra bottiglia di vino scadente. Sono felice perché ho quello che mi serve: affetto, libertà e un pezzo di pane al giorno. A me e al mio amico piace tanto passeggiare per la città, guardare i monumenti, osservare la gente che corre da una parte all’altra senza mai fermarsi per apprezzare ciò che la circonda, come un treno in corsa in cui nessuna fermata è prevista. Sono felice! Ogni notte dopo il lavoro, entrambi osserviamo le stelle e immaginiamo che siano i nostri sogni inespressi, quelli che stanno viaggiando a una forte velocità per raggiungerci ed avverarsi; viaggiano così veloci che a volte perdono la strada e non arrivano fino a noi, vagando per sempre nel profondo universo. Il mio amico parla spesso di sé, della sua storia e della sua famiglia, almeno credo, non capisco bene la sua lingua, ma lo leggo nei suoi occhi azzurri tristi, ingrigiti dalla vita; ancora un’altra bottiglia di vino va via, ogni giorno così, ogni giorno ci rechiamo al supermarket, io l’aspetto fuori e quando esce ci sediamo in terra per il lavoro, con quella maledetta bottiglia di vino. Io sono felice! Osservo un bambino che indica il mio amico al padre, sorride, prende una moneta e la porge in quel berretto lacero, lui ringrazia, non per la moneta ma per il sorriso, non molti purtroppo ci guardano sorridendo, sono più le monete che i sorrisi, gli abbracci o una semplice parola carina. Il mio amico è sporco, ha un cattivo odore e credo che il suo corpo non tocchi acqua da parecchio, ma a me non importa, lui mi dona felicità e sorrisi. La notte, dopo aver guardato le stelle torniamo a casa, un piccolo terrazzino con tettoia da cui si accede liberamente dall’interno di una casa abbandonata da tempo e oramai inabitabile; ma noi, sopra abbiamo un nostro piccolo angolo di cielo con vista panoramica sul Duomo; un po’ di cartoni, qualche straccio per coprirci nelle notti di freddo inverno e un vascone che raccoglie l’acqua piovana, dove io e il mio amico ci dissetiamo. Sono felice! Non mi manca nulla, ho tutto ciò di cui ho bisogno. Con i pochi spiccioli che guadagniamo durante il giorno riusciamo a prendere qualcosa da mangiare per entrambi, oltre al vino, maledetto vino! Il mio amico tossisce spesso, è da tempo che ha problemi a camminare a lungo, le nostre passeggiate sono meno frequenti e a volte non riesce ad uscire, ad alzarsi dal suo giaciglio. Lo osservo spesso ultimamente, guarda il Duomo e piange, piange forse per qualcosa o per qualcuno che ha perso, piange e si lamenta.

Sono giorni che non mangiamo, sono felice ma affamato. Cosa succede? Perché il mio amico non si muove più? Perché tutto ad un tratto ha smesso di lamentarsi? Sono ore che non dice nulla, il suo corpo è impietrito e i suoi occhi sono vitrei. Ora ho capito! Guardo il Duomo e mi lascio andare in un lungo ululato; la mia anima piange, osservo le nostre stelle, i nostri sogni, ti penso lassù felice e con una casa, una casa vera, so che non ti bastavo, d’altronde come può un semplice cane far felice del tutto un essere umano? Ma non importa, io ero felice, anche se non avevamo nulla, anche se eri un semplice e umile clochard che con la sua sola presenza, ha donato quegli attimi di felicità ad un semplice cane da strada, di cui si è preso cura fin dalla nascita.

“Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.” (Epitaffio di I. Kant, estratto dalla Critica della ragion pratica)

Classe ‘86, vive a Squinzano, piccolo paese della provincia di Lecce. Fin da adolescente manifesta una forte passione per la scrittura, percepita come insostituibile mezzo di espressione personale e di comunicazione diretta al cuore delle persone. Appassionato di arte, storia ed archeologia, cresce nel quartiere di Sant’Elia, luogo ancora ricco di mistero, dove conduce ricerche e studi su un convento del 1500, effettuando numerose e importanti scoperte archeologiche che gettano nuova luce sul complesso monastico. Scrive su diversi blog e giornali come “Salento Vivo”, “Spazio Aperto Salento”, “L’ORticA”, “Il Trepuzzino”. È in procinto di pubblicare la sua prima raccolta di scritti con Aletti Editore.

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