La vita è quel lasso di tempo in cui esperienze e ricordi si spalleggiano l’un l’altro, cercando di insegnarci a vivere. (M.P.)
Tutti gli esseri umani, conservano in se stessi un numero spropositato di ricordi, belli o brutti che siano, fanno parte di noi, della nostra crescita e ci accompagnano per tutto l’arco della nostra esistenza, sbiadendo spesso come cartoline lasciate al sole.
Vi è mai capitato di entrare, dopo tanto tempo, ad esempio, nella casa dei vostri nonni in cui avete passato la vostra infanzia? Quella casa che ha accolto fin da piccoli i vostri giochi e le vostre urla, quella casa così grande, tanto da sembrare il vostro castello, una fortezza in cui il resto del mondo era un semplice e banale giardino fatto di persone a voi sconosciute e a cui, forse, non davate nemmeno molta importanza.
Quelle grandi cene con i familiari, i sorrisi della nonna, i giochi spensierati con il nonno, i colori accesi di quel regno incantato che vi trasportava verso scenari avventurosi sempre nuovi, come se fosse un teatro nel quale poter cambiare scenografia ogni qualvolta voi l’aveste voluto. Ma gli anni passano, il tempo corre e noi dietro a lui, cercando di inseguirlo sempre più frettolosamente, finché un giorno ci ritroviamo lì, in quel vecchio castello divenuto oramai una semplice “bottega dei ricordi”, dove ogni singolo oggetto ricorda la nostra infanzia: le foto appese ai muri che si susseguono l’una dietro l’altra come un film sulla nostra vita; quei tomboli di pizzo ricamati a mano, che sfiorandoli si riesce quasi a percepire il tocco di quelle morbide mani di nonna, che con cura di dettaglio li ha decorati donando alla perfezione un nuovo volto; e gli armadi, con al loro interno ancora i loro indumenti oggi fuori moda; e il borsalino del nonno, ricoperto da milioni di granelli di polvere, un po’ come se ognuno di essi, rappresentasse una lacrima che quel cappello ha versato dopo la perdita del suo proprietario; la cipria di nonna lasciata lì, dove è sempre stata e una volta aperta come un vaso di pandora, ne fuoriesce l’odore di lei, di quella donna che ci ha voluto un bene incondizionato, senza mai chiedere nulla in cambio ed è proprio in quel momento, che sembra quasi di abbracciarla ancora una volta e ancora una, in quell’abbraccio che resterà eterno, come eterno è il ricordo di lei.
La “bottega dei ricordi” resta comunque un mondo magico, un luogo in cui ognuno di noi ritrova la propria identità, uno di quei posti che al di là della loro fisicità, rimarrà sempre racchiuso in noi, nella nostra mente e le sue porte resteranno spalancate finché lo vorremo, in fin dei conti i ricordi, non sono altro che pezzi di vita, ricamati sulla tela della nostra anima.