Ormai si sa, il Salento è una terra che vanta con orgoglio paesaggi mozzafiato (riecheggia ancora il ritornello del tormentone estivo di Biagio Antonacci “con la vacanza in Salento ho fatto un giro dentro me), prodotti enogastronomici inimitabili, talenti apprezzati nel panorama nazionale; ma che venisse considerato il luogo di salvezza per il genere umano (addirittura!) dalla fine del mondo profetizzata dai Maya, questa ci mancava proprio.
Ma, un po’ per scaramanzia, un po’ per passare il Natale in un modo “alternativo”, circa 10 mila di italiani e non (secondo le stime degli operatori turistici) hanno deciso di trascorrere i cosiddetti “tre giorni di fuoco” (no, non i “giorni del fuoco” di Sant’Antonio) in Valle d’Itria, precisamente a Cisternino e nel limitrofo comune Ceglie Messapica. A conferma del boom di prenotazioni è arrivata la voce del sindaco del comune brindisino, Donato Baccaro, il quale, intervenuto nel corso della trasmissione in onda in seconda serata su Rai Tre “Volo in Diretta”, ha dichiarato: “Mi fa piacere che si parli in tutto il mondo di noi come luogo di salvezza. Ci sarà un afflusso di turisti notevole e vedremo di organizzare qualcosa di caratteristico, oltre al tradizionale mercatino di Natale”.
E così è stato. I preparativi sono iniziati nella sera “della vigilia”, il 20 dicembre, con l’apertura di stand gastronomici e “pittulate” nel centro storico e non sono mancati i fuochi d’artificio allo scoccare della mezzanotte, una sorta di Capodanno anticipato. In barba ai Maya, il mondo poi non è andato incontro a nessuna catastrofica fine e allora, per festeggiare, i turisti e i cittadini cistranensi nel corso della serata hanno potuto godere di spettacoli musicali e dell’apertura di negozi e chiese fino ad orario inoltrato. Così, il paese del Brindisino si è ritrovato con i soli due alberghi tutti esauriti, i bed & breakfast spinti a riaprire i battenti nonostante la pausa invernale e le case dei paesani piene di parenti e amici provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo che hanno deciso di trascorrere le vacanze di Natale al riparo dalla profezia apocalittica.
Un’insolita e gratuita pubblicità che ha ricevuto il Nord Salento grazie ad una leggenda tramandata oralmente da molti decenni dai seguaci del maestro Babaji. Il santone indiano scelse nel 1979 Cisternino come la sede che avrebbe ospitato il secondo tempio indiano più importante, l’Herakhandi Samaj, dopo ovviamente quello edificato in India. La scelta è ricaduta in Valle d’Itria probabilmente perché su quelle colline tra gli ulivi di una natura pura ed incontaminata ci sarebbe un’energia senza uguali al mondo. Cisternino sarebbe dovuto diventare “un’isola”, che avrebbe assistito allo scenario disastroso ma dal quale non sarebbe stata toccata. In realtà i Maya, autori del calendario che non va oltre il 2012, non avrebbero mai fatto riferimento né ad un luogo salvifico né tantomeno al Salento. Le due “profezie”, quindi, sono state fuse nonostante i devoti alla dottrina orientale abbiano preso le distanze da qualsiasi assonanza con la profezia Maya; e tra i seguaci della teoria della salvezza in questa zona, c’è il regista americano Gregory Snegoff e la moglie Fiorella Capuano: hanno infatti fondato a Ceglie Messapica il “Giardino di pace del nuovo tempo d’Europa” definito come un “luogo di sperimentazione e studio tra olive, ciliegie e noci”. Loro hanno visto nella “fine del mondo” una sorta di mutamento di rotta dell’umanità intera, di cambiamento di frequenza che avrebbe sancito la fine del materialismo, dell’egoismo e della violenza, dei “mali” odierni insomma. Quanto alle teorie più drastiche, si è parlato di allineamento dei pianeti, di tempeste solari, di inversione di poli terrestri o di,addirittura, del passaggio ravvicinato alla Terra dell’asteroide Toutatis. Meteorite o no, sconvolgimento sociale o meno, la tanto temuta e screditata fine del mondo non è avvenuta, per il momento. Forse avrà avuto ragione la pluripremiata cantante Gianna Nannini che col suo nuovo singolo in radio in queste settimane (“La fine del mondo” appunto) continua a cantare: “la fine del mondo un giorno arriverà e un segno profondo forse resterà”?
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