Lunedì 5 febbraio alle ore 18, Astràgali Teatro dà il benvenuto al danzatore Afshin Varjavandi, il primo artista del 2024, ospite del progetto di Residenze teatrali di Astràgali Teatro, con un collegamento da remoto che si potrà seguire su YouTube e sulla pagina Facebook di Astràgali Teatro.
Varjavandi, insegnante, coreografo, danzatore e performer iraniano, nel 2006 fondatore e direttore del gruppo indipendente INC InNprogressCollective che si occupa di danze urbane, visual art e performing art, nel 2007 crea la coreografia “HEIM” vincitrice del primo premio coreografico assoluto della Settimana Internazionale della danza di Spoleto, cui seguirà “Departure” e nel 2008 “Underskin”, vincitore della Settimana Internazionale della Danza di Spoleto , de LatinArte, del Premio UISP, del Premio Positano “Leonide Massinee”; del 2012 è “Oceania” per una produzione LaMaMa Umbria International; allo spettacolo ToPRAY del 2015 recensito anche dal New York Times segue nel 2017 “Oseman/il cielo”; mentre del 2019 è “Gahara”. Nel 2020 danza le coreografie di Sidi Larbi Cherkaoui per le scene del film Cyrano diretto da Joe Wright. Attualmente è in tournée in qualità di danzatore con la DaCru Dance Company in People con la coreografia di Marisa Ragazzo e Omid Ighani. Del 2022 è NAS MAOS/ tra le mani, produzione dance installation, ceramic design exhibition, in collaborazione con ENDIADI CERAMICS, presentato al 65° Spoleto Festival dei Due Mondi. La ricerca, che con passione e costanza l’artista Afshin Varjavandi porta avanti, intreccia danza urbana e arte figurativa in un abbraccio che continua sempre più ad estendere le sue ramificazioni.
Già ospite di Astràgali Teatro, con un lavoro avviato nel 2022 e nel 2023, nell’ambito del progetto “Sguardi Meridiani”, sostenuto da “Residenze per artisti nei territori (2022/2024)” dal Ministero della Cultura in collaborazione con la Regione Puglia, Afshin Varjavandi torna per presentare: “Indagine sulla profondità”, continua ricerca sul tema della metamorfosi che approfondirà nel corso della residenza che lo vede impegnato dal 5 al 9 febbraio’24. L’idea dell’artista ruota intorno al concetto di “Gahara”, che in lingua hindi significa “profondo”, e di trasformazione. Il filo conduttore è il continuo cambiamento biologico dell’essere umano raccontato da danzatori e danzatrici che di volta in volta, attraverso stili e tecniche diverse, esprimono l’essenza umana “io” immersa in un mondo che diventa “noi”. L’artista si racconterà e ci parlerà anche dello spettacolo “Mohàbbat” che in persiano significa “cura, affetto”, lo stesso che pervade nell’elaborazione dei suoi spettacoli, molto intimi, che fotografano la sua realtà familiare e sociale, ma anche le atrocità e i diritti umani negati in Iran, suo paese d’origine. L’esito della Residenza artistica, alla quale prenderanno parte Jenny Mattaioli, Chiara Morelli, Elia Pangano e Stefano Beltrame si svolgerà il 9 febbraio alle ore 19.00, presso la Distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce; mentre lo spettacolo “Mohabbàt” andrà in scena domenica 11 febbraio alle 20.00 nella sede di Astràgali Teatro di via G. Candido 23 a Lecce.