Va in scena – “Nuovo cinema Paradiso” (1988)

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Totò crebbe al fianco del vecchio Alfredo, nella cabina di proiezione di quest’ultimo, cabina che aveva tanto di speciale e che restò la sua compagna di vita fino agli ultimi giorni che il ragazzo visse a Giancaldo. Una cabina i cui muri, se avessero potuto parlare, non si sarebbero fermati più. Un libro, un’antologia.

Il film Nuovo Cinema Paradiso, anno 1988, ritrae in modo struggente la vita di Totò, un bambino che cresce nel paesino di Giancaldo, dove appena ragazzino inizia ad appassionarsi al cinema, colleziona i frammenti delle pellicole del proiezionista Alfredo e non trascorre una sola giornata senza passare da quel luogo per lui importante. E ritrae in modo altrettando malinconico e struggente il ritorno di Totò nel suo paesino, molti anni dopo la sua partenza, quando viene a conoscenza della morte del suo caro Alfredo, che tutto gli aveva raccomandato tranne che di tornare perché “non bisogna mai farsi vincere dalla nostalgia”.

Il Cinema Paradiso era il luogo che riuniva tutti gli abitanti del paese, era il luogo dove la magia diventava realtà, dove si poteva sognare; ma Totò avrebbe capito ben presto che la vita era altro rispetto a un film. Il Nuovo Cinema Paradiso, diretto da Giuseppe Tornatore ,inizia ad avere i suoi riconoscimenti a partire dal 1989 con la presentazione al festival di Cannes dove si aggiudicherà il Gran Prix Speciale della Giuria, anno in cui inizia ad ottenere apprezzamenti anche in Italia e in cui arriva la candidatura ai premi Oscar. Vince nel 1990 come miglior film straniero e diventa uno dei film più popolari degli anni ’80.

Si dimostra pilastro portante della pellicola la colonna sonora “Love’s theme”, composta dal genio Ennio Morricone, che riesce ad emozionare nei momenti cruciali dell’opera cinematografica, quali il ritorno a casa di Totò, l’ultimo incontro con Elena, un incontro fatto di rammarico pensando a ciò che i due innamorati hanno perso a causa di sfortunate coincidenze, e nonostante tutto un amore corrisposto, vero, un amore come quello dei film che aveva visto Totò per tutta la sua vita, ma anche triste come forse sono le grandi storie d’amore, e che l’esistenza non avrebbe potuto restituire ai due ragazzi, ormai adulti.

Un cast che ha trasmesso tutta la sensibilità, la nostalgia e la drammaticità del film attraverso l’ottima prestazione di attori esordienti e non, a partire da Salvatore Cascio, Marco Leonardi e Jacques Perrin nel ruolo di Totò attraverso le varie fasi della sua vita, e poi altri attori come l’incredibile Philippe Noiret nei panni di Alfredo o ancora Antonella Attili, Enzo Cannavale che hanno contribuito alla piena riuscita del lungometraggio.

Girato in Sicilia, tra Bagheria, Cefalù, Castelbuono, Lascari e altre località della regione, il film vuole rappresentare anche la fine dell’industria cinematografica con l’avvento delle nuove videocassette e delle tecnologie che piano piano lo avrebbero sostituito. Pertanto, l’evento della distruzione del cinema per far spazio a un parcheggio lascia attonito il protagonista del film di fronte a quello che rappresentava per lui un insieme di ricordi, sofferenza, amore, passato che demolito, distrugge anche la memoria di un paese e lascia solo la nostalgia nelle menti di chi, quegli anni, li porterà sempre con sé, e racconterà come fanno nonni, padri e madri ai propri figli di un tempo di felicità e vecchi amori.

Nuovo Cinema Paradiso si chiude lasciando un nodo in gola, è un capolavoro da non perdere e da rivedere, ma state attenti – come diceva il caro Alfredo – a non lasciarvi vincere dalla nostalgia.