Guagnano (Le) – Il 5 giugno scorso, nella caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma, in occasione della cerimonia del 204° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, alla presenza del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, del presidente della Camera, Roberto Fico, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e del comandante dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, è stata conferita a Francesco Serratì, giovane appuntato dei Carabinieri di origine guagnanese ed in servizio a Napoli, la medaglia d’oro al valor civile, con la seguente motivazione: “Con eccezionale coraggio e cosciente sprezzo del pericolo non esitava, insieme ad altro militare, a intervenire in un appartamento situato al nono piano di uno stabile, dove un uomo con intenti suicidi, si era barricato minacciando di provocare l’esplosione di una bombola di gas. Si calava quindi, con mezzi di fortuna e privo di protezione, dal decimo piano, da un’altezza di circa trenta metri e raggiungeva il balcone dell’appartamento, riuscendo a bloccare il malcapitato e scongiurando più gravi conseguenze. Splendido esempio di elette virtù civiche e non comune senso del dovere”.
Sempre la mattina del 5 giugno scorso, a Roma, Francesco Serratì è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, nel suo toccante, solenne e sentito discorso, ha sottolineato il grande apprezzamento per quello che viene svolto dall’Arma dei Carabinieri – in onore alla bandiera italiana – nella quotidianità, nell’operato di tutti i giorni, evidenziandone il forte rapporto con i cittadini, garantendo così un riferimento di aggregazione social, un’effettiva realtà di sicurezza, che vengono manifestate con le oltre 4500 stazioni presenti sul territorio italiano. Il presidente Mattarella non ha mancato di apprezzare l’operato di Serratì, sottolineando che, oggi, sempre più si ha bisogno di operatori della sicurezza qualificati e coraggiosi.
Tutto ciò onora la comunità di Guagnano esaltandone il livello di sviluppo civile e culturale. Francesco Serratì, in effetti, è l’emblema di una società che, malgrado le sue contraddizioni e i suoi momenti di tensioni, sa esprimere esempi alti del vivere secondo i più tradizionali e nobili valori.