Foggia – Ancora un’aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria: a farne le spese questa volta un Assistente Capo, 50enne, in servizio presso la Casa Circondariale di via delle Casermette a Foggia.
Secondo le prime ricostruzioni, nella mattinata di ieri, un giovane 29enne di Foggia, detenuto per rapina aggravata, ricettazione e maltrattamenti in famiglia, avrebbe aggredito l’agente in seguito ad un provvedimento disciplinare a suo carico per una rissa avvenuta nei giorni scorsi. Il detenuto, ritenendo responsabile l’agente della segnalazione alle autorità competenti, gli si è scagliato contro colpendolo in volto prima con una bottiglia piena d’acqua e, successivamente, con uno sgabello.
Immediatamente soccorso dai colleghi, il malcapitato è stato trasferito d’urgenza presso l’ospedale con il volto tumefatto e diverse contusioni al cranio. Attualmente ricoverato presso il reparto di Neurochirurgia, è in attesa di conoscere le conseguenze dell’aggressione subita.
A darne notizia è l’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per bocca del suo Segretario Generale Aggiunto, Pasquale Montesano: “Un episodio gravissimo che non può essere sottaciuto, ed ora più che mai è giusto rendere noti all’opinione pubblica le reali condizioni lavorative in cui versano gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria, frutto, tutto questo, di quella ‘lungimirante’ quanto irricevibile idea della cosiddetta ‘sorveglianza dinamica’ tanto voluta dalle alte cariche del DAP e dal Ministro che – torna a ribadire Montesano – farebbero cosa buona e giusta se si dimettessero”.
“Quanto accaduto – conclude il Segretario OSAPP – esige l’istituzione di un’apposita commissione d’inchiesta chiamata a far luce sull’origine dei fatti ma anche sulle tante limitazioni di un sistema che non riesce più a garantire ed assicurare l’ordine pubblico nelle patrie galere”.