Lecce – Nei giorni scorsi, un trentacinquenne leccese, disoccupato, ha denunciato in Questura di aver patito una truffa. L’uomo, alla disperata ricerca di un lavoro, aveva risposto ad un annuncio su Internet da parte di una Società con sede a Puerto del Rosario in Spagna ed aveva anche inoltrato un proprio curriculum ed il numero di telefono.
L’annuncio proponeva lo svolgimento di un servizio investigativo inerente una “infedeltà sul lavoro” da parte di una ragazza che, per conto della stessa fantomatica società, avrebbe dovuto svolgere le funzioni di manager a partire dal 1 giugno, sulla base di un contratto che prevedeva la clausola per la quale il personale della società era autorizzato a filmare e fotografare i dipendenti per verificare la loro condotta di vita.
L’aspirante investigatore viene contattato dopo pochi giorni e firma un contratto inviato via email sulla base del quale egli avrebbe dovuto seguire, pedinare, fotografare in vari momenti della giornata una ragazza di nazionalità bulgara della quale veniva fornita fotografia, indirizzo e modello dell’auto. Il tutto per un compenso di 1.700,00 euro mensili più il rimborso delle spese.
Il giorno successivo, arriva sempre alla stessa email un’autorizzazione a divulgare i dati sensibili dell’agenzia nell’eventualità vi fosse qualche controllo delle forze dell’ordine.
Forte anche di questa autorizzazione, il neoinvestigatore inizia la sua attività e raccoglie una serie di prove, anche fotografiche inerenti le frequentazioni della ragazza ed i suoi movimenti ed ogni sera, come da contratto, invia quanto documentato nel corso della giornata. Per la sua attività il neoassunto riceve anche dei complimenti dal titolare che lo autorizza ad inserire un programma Spy da utilizzare mentre la ragazza è al telefono per intercettare le connessioni telefoniche e spiare, di fatto, anche le conversazioni.
Dopo quattro giorni di duro lavoro, l’uomo chiede di avere indietro la copia del contratto controfirmata ed almeno il rimborso delle spese. Visto il mancato adempimento da parte della società, l’investigatore inizia a sospettare di essere stato vittima di un raggiro e contatta la ragazza che aveva quotidianamente “spiato”, la quale, affatto meravigliata, rivela che lui è l’ultimo di una lunga lista di persone che erano state ingannate e che lei stessa aveva scoperto, essendosi accorta di essere stata pedinata e spiata .
Per questi fatti aveva anche inoltrato una serie di denunce sia nei confronti delle persone che l’avevano seguita, sia nei confronti dell’artefice del committente di questi incarichi, ovvero, il suo ex fidanzato, il quale non rassegnandosi all’interruzione della loro relazione la faceva spiare da aspiranti investigatori e dal quale lei stessa era stata truffata, avendo ricevuto da lui, che si spacciava per un importante manager alberghiero, un offerta di lavoro, mai concretizzatasi.