Lecce – Continua la querelle sui parcheggi negati ai lavoratori Comdata. Il 21 luglio scorso le organizzazioni sindacali Slc Cgil e Fistel Cisl esprimevano in una lettera inviata al Prefetto di Lecce, seria preoccupazione per la grave situazione venutasi a creare nella zona mercatale in cui è ubicato l’opificio aziendale di Comdata e in cui operano altre realtà commerciali, come CityModa e il supermercato Famila, per la mancanza di parcheggi auto. E non finisce qui. I lavoratori di Comdata, al termine del loro turno, non di rado hanno trovato le multe sul parabrezza delle loro auto.
Nella missiva, in cui i sindacati hanno chiesto l’intervento del prefetto Claudio Palomba, si fa presente che della questione è stato più volte informato il Comune di Lecce, affinché venisse incontro alle esigenze di parcheggio. Sebbene nell’azienda Comdata operino ben 1400 lavoratori, i due rappresentanti sindacali affermano che gli interventi dell’Amministrazione, sino ad ora, sono stati solo sanzionatori per violazioni al Codice della Strada, e non hanno prodotto alcun progetto alternativo, essendo la zona scarsamente raccordata con i mezzi pubblici, in quanto non esiste nessun collegamento con eventuali punti di scambio rappresentati dai grossi parcheggi della zona. Tale situazione purtroppo si è aggravata in seguito alla decisione unilaterale dell’azienda CityModa di recintare con catene e lucchetti i parcheggi adiacenti la loro struttura, limitando la propria area ai soli clienti della struttura. Sulla base di questi presupposti, le organizzazioni sindacali chiedono l’istituzione di un tavolo di concertazione finalizzato alla risoluzione del problema, prima che la situazione prenda delle pieghe imprevedibili.
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In attesa che quanto auspicato dai sindacati si realizzi, abbiamo incontrato alcuni esponenti delle aziende e istituzioni coinvolte nella vicenda. All’assessore a mobilità e traffico Luca Pasqualini abbiamo chiesto quali iniziative l’Amministrazione intendesse porre in atto per la risoluzione del problema di cui la Giunta di Palazzo Carafa, secondo i rappresentanti dei lavoratori, è stata più volte investita: “Di concerto con l’ufficio urbanistico, stiamo accertando l’esatta destinazione d’uso delle aree interessate, valutando sulla base dei riscontri la possibilità di un ampliamento delle aree destinate a parcheggio; mentre, per ciò che riguarda le aree oggetto della protesta dei lavoratori Comdata, abbiamo verificato che sono di pertinenza esclusiva dell’azienda CityModa. In riferimento all’atteggiamento sanzionatorio adottato dal Comune nei confronti dei lavoratori del call Center, rispondo dicendo che, quando si parcheggia sulla sede viaria con notevole pregiudizio per il traffico all’interno dell’area mercatale, gli operatori della polizia municipale non possono esimersi da contravvenzionare i trasgressori al codice della strada. Detto ciò è interesse dell’amministrazione adoperarsi perché la situazione venutasi a creare non diventi insopportabile per tutti i fruitori dell’area medesima”.
Il rappresentante sindacale dei lavoratori Comdata, Salvatore Castrignanò, ci ha illustrato i perché della missiva al Prefetto: “L’obiettivo della nostra lettera è quello di sensibilizzare le istituzioni su un problema di cui non possono disinteressarsi; quello che abbiamo affermato è la necessità di istituire un tavolo di concertazione in cui con l’apporto di tutti i lavoratori si trovi una soluzione al problema, che com’è stato sino ad ora ricade interamente sui lavoratori”.
In ultimo, ma non per importanza, abbiamo avuto il piacere di dialogare sulla questione con Gaetano Cordella, manager di CityModa, “mandante” a pieno titolo dell’operazione di recinzione con catene e paletti dell’area di pertinenza della sua azienda: ”CityModa è proprietaria dell’area dove sono stati posti i paletti. La necessità di recintare l’area è scaturita a seguito delle lamentele della nostra clientela. Il parcheggio selvaggio ci ha costretti a ricorrere a questo deterrente. Noi abbiamo bisogno nelle operazioni di carico e scarico che sia lasciata libera l’area di manovra prospiciente la rampa di accesso al piano seminterrato, per permettere ai Tir di entrare e uscire; ma questo, a causa delle auto parcheggiate, non è sempre stato possibile. Nonostante ciò, nel delimitare l’area, abbiamo tenuto conto, nei limiti del possibile, delle esigenze dei lavoratori Comdata, lasciando libero per loro quasi il 30% dell’area di nostra proprietà. Mi sembra altresì normale che la nostra area sia chiusa una volta chiusa la struttura. Ma sia ben chiaro che CityModa, attraverso la mia persona unitamente ai dirigenti del call center, sta cercando una soluzione soddisfacente per tutti, pur non avendone l’obbligo, ma senza dimenticare le esigenze dei lavoratori e anche, mi sia consentito, della nostra clientela”.
Queste le posizioni, è confortante la disponibilità di tutti gli attori coinvolti in questa vicenda a trovare una soluzione condivisa; l’importante è che, per il tempo che ci vorrà, il conto non ricada sui lavoratori, ai quali comunque spetta il diritto/dovere di collaborare attivamente per la risoluzione del problema