Copertino (Le) – Nove mesi: il tempo durante il quale una futura madre non smette di immaginare nemmeno per un istante il viso di suo figlio; “un pezzo del tuo cuore” che, dopo esser venuto alla luce, se ne andrà a spasso per il mondo.
Probabilmente questi erano anche i pensieri della giovane madre che il 12 Novembre, ha perso la vita subito dopo il parto, avvenuto intorno alle 11 nell’ospedale “San Giuseppe da Copertino” del piccolo comune salentino.
Aveva appena fatto in tempo a vederla quella bimba tanto attesa, Maria Grazia Vangeli, 31 anni di Copertino e, all’improvviso, la tragedia. Dall’inizio della gravidanza, i medici le avevano programmato un parto cesareo per evitare complicazioni quasi certe a causa della Talassemia, patologia di cui era affetta la povera Maria Grazia; ma appena dopo la nascita della primogenita qualcosa non è andato come doveva. Sembrerebbe che, a causa di un blocco cardiocircolatorio e di un’emorragia, la situazione della madre sarebbe degenerata. Da qui la decisione dell’equipe di medici di Copertino di trasferire la paziente al “Vito Fazzi” di Lecce.
All’arrivo in ospedale Maria Grazia è stata subito ricoverata nel reparto di terapia intensiva, dove si è purtroppo spenta qualche ora dopo il ricovero. Il compagno della deceduta ha sporto denuncia e le indagini sono cominciate. Tutto il personale medico e paramedico che ha partecipato all’intervento ha dovuto rilasciare dati e generalità ai carabinieri. Una duplice inchiesta, sembrerebbe: una da parte della Procura della Repubblica di Lecce e l’altra all’interno dell’azienda sanitaria locale. La PM Carmen Ruggiero ha, infatti, dato disposizioni di sequestro per la cartella clinica della giovane e richiesto l’autopsia, che sarà eseguita dal Dottor Roberto Vaglio. Intanto, a Copertino si respira solo dolore, rabbia e sete di giustizia. Morire nel 2013 di parto sembra assurdo, ma “evidentemente” ancora si può. Noi speriamo che venga fatta luce su ciò che è accaduto perché non accada ad altre giovani madri.
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