Nardò (Le) – Nel pomeriggio di sabato scorso, un 27enne neretino si è presentato negli Uffici del Commissariato del suo paese in compagnia di una ragazza 15enne di nazionalità cingalese, per chiedere di parlare con un poliziotto. Ha così raccontato di come nei giorni passati, avesse conosciuto in chat una ragazza 15enne dello Sri Lanka, che gli aveva raccontato la sua storia e in particolare delle sue vicissitudini familiari: la madre, separata, era rimasta a vivere nel paese d’origine, mentre lei, il padre e un fratello di 19 anni, da qualche anno viveva in un paese nella provincia di Venezia.
Dal suo racconto emergeva un ménage fatto di privazioni di libertà al limite della segregazione e minacce gravi ad opera del padre; l’unico momento di libertà risultava essere la frequentazione della scuola. Nei giorni precedenti la ragazza, chattando con il giovane neretino, aveva manifestato il proposito di scappare da casa per raggiungere il Salento e, nonostante il ragazzo avesse tentato più volte di farla desistere, improvvisamente ha ricevuto una telefonata dalla minore che gli annunciava di trovarsi già sul treno diretto a Lecce. Il giovane allora si è recato nel capoluogo e successivamente ha portato la ragazza a casa sua dove ha raccontato quanto successo ai suoi genitori che gli hanno consigliato di interessare il Commissariato di Polizia.
I poliziotti del Commissariato di Nardò hanno subito informato gli organi di Polizia veneziani del rintraccio della minore, atteso che presso quegli Uffici era stata già diramata una denuncia di scomparsa; poi, alla presenza di un’assistente sociale del Comune di Nardò, è stata ascoltata la ragazza. Ne è emerso un quadro di notevole disadattamento e la necessità di approfondire alcuni aspetti riferiti dalla minore; pertanto, sentito il PM della Procura dei minorenni, la ragazza è stata accompagnata e ospitata in una casa-famiglia di questa provincia.