Novoli (Le) – Si è conclusa all’alba di oggi l’importante operazione condotta dalla Squadra mobile di Lecce, al comando del vice questore aggiunto Sabrina Manzone e che, su richiesta del procuratore aggiunto Antonio De Donno e del sostituto Paola Guglielmi, ha portato all’arresto di 16 persone (di cui nove già detenute in carcere, quattro ai domiciliari e tre con obbligo di dimora). L’ ordinanza è stata emessa dal GIP del tribunale di Lecce, Simona Panzera.
Iscritti, peraltro, nel registro degli indagati, altre 42 persone con l’accusa di detenzione, cessione e vendita di sostanze stupefacenti.
Fra gli arrestati, anche una giovane novolese, Daniela Ventura, 29 anni.
L’indagine, avviata nell’ottobre 2011, ha registrato l’esistenza di un ingente traffico di droga di ogni specie (eroina e cocaina, in primis), a Lecce e nell’hinterland. Non sono mancati arresti in fragranza di reato di giovanissimi pusher intenti nello smercio delle sostanze stupefacenti.
In base a quanto accertato dagli investigatori, ciascun componente la banda aveva la gestione di un nutrito numero di clienti (fra cui notabili professionisti fra medici, avvocati, commercialisti … ) che, generalmente, rifornivano nei punti più disparati del capoluogo: dal cuore della movida alla periferia della città e nei quartieri San Pio e Santa Rosa (luoghi già tristemente noti alle cronache per una condizione di degrado, da sempre attenzionata ma che si fa fatica a bonificare).
I contatti con gli spacciatori avvenivano, nella maggior parte dei casi, telefonicamente; le intercettazioni condotte dagli inquirenti hanno rilevato l’utilizzo di un linguaggio “criptato” da parte degli avventori, tipo: “Vediamoci per un caffè” (ecco perché l’operazione è stata chiamata “Coffee drug”), oppure “Vengo in ferie per quindici giorni” o ancora “Prenota per dieci persone”. In questi casi il numero citato nei dialoghi era significativo giacché indicava la quantità di stupefacente che occorreva fornire.
“L’indagine è stata avviata nell’ottobre del 2011, quando in flagranza di reato finì in manette Antonio Nardelli, gallipolino, trovato in possesso con oltre un chilo e mezzo di eroina, un chilo e duecento grammi di hashish, oltre un chilo di “erba” e qualche grammo di cocaina”, ha spiegato il procuratore capo Cataldo Motta, durante la conferenza stampa tenutasi in Questura, a Lecce. “Dopo quell’arresto gli agenti hanno cominciato una complessa attività investigativa, concentrando la propria attenzione su tutti i possibili legami di Nardelli con esponenti più o meno noti di Lecce, dove si aveva il sospetto che l’ingente quantitativo di droga sequestrato fosse destinato. Le certezze sono arrivate dopo pochissimo tempo”.
Il Procuratore Motta, ha così concluso: “Lo spaccio è ormai un reato endemico nel Salento e in tutta Italia. Alcuni recenti provvedimenti della Suprema Corte ci costringeranno a rivedere le condanne già inflitte, causando una serie di problemi che forse non erano necessari. Molte persone che sono state condannate per reati di droga nel futuro prossimo saranno scarcerate a causa di interventi normativi della Corte Costituzionale che risultano particolarmente dannosi”.
Di seguito indichiamo il nome di quanti sono stati tratti in arresto:
Luigi Russano, 23 anni di Lecce; Giovanni Celeste Passabì, 48 anni di Lizzanello; Carmelo De Filippi, 42 anni di Lecce; Carmelo De Pascalis, 51 anni di Cavallino; Elio De Vergori, 41 anni di Lecce, Pasquale Gigante, 47 anni di Lecce. Di Lecce sono anche Andrea Gubello, 32 anni, Andrea Luparelli, 38 anni e Fabio Pepe, 41 anni. Ai domiciliari, invece, Roberto Fuso, 34 anni e Andrea Scazzi, 44 anni, entrambi di Lecce; Daniela Ventura, 29 anni di Novoli; Carmelo Vincenti, 38 anni di Lecce.
Obbligo di dimora, infine, per Franco Dell’Acqua, 44 anni di Salve, Marta Garrisi, 31 anni di Lecce e Laura Giuri di 24 anni di Neviano.
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