Novoli, giù le mani dal canile: questa vendita non s’ha da fare

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Giù le mani dal canile

Novoli (Le) – Non si è certo lasciato scoraggiare dal caldo torrido di ieri pomeriggio, un gruppo di cittadini novolesi che, come già preannunciato nei giorni scorsi, si è dato appuntamento alle ore 18 nei pressi del canile comunale sito sulla provinciale che da Novoli conduce a Veglie per manifestare, pacificamente, la propria protesta e rendere esplicito il fermo e perentorio dissenso sulle intenzioni di venderlo.

C’è chi ha pensato si trattasse di mera strumentalizzazione politica in prossimità della campagna elettorale nel 2015. C’è chi, invece, era lì perché convinto che l’avviso di vendita all’asta di alcuni beni immobili di proprietà comunale, così come redatto e pubblicato, fosse discutibile in molti punti e, quindi, necessitasse di una poderosa revisione. Il tutto ad esclusiva tutela degli ospiti del canile – i cani, per l’appunto – oggi (ma già da qualche anno) oggetto del contendere fra amministrazione comunale ed animalisti attivamente impegnati sul territorio.

La protesta, anzitutto, muove i suoi primi passi dalla stima dell’intera struttura e dei terreni annessi che, stando a quanto si legge nell’avviso pubblico, ammonta ad € 77,699,50. Una cifra irrisoria – sostengono a voce alta i manifestanti – giacché nessuno può credere che tale somma possa rappresentare il valore di mercato del bene.
Ci si domanda, poi, se la vendita dell’immobile, qualora avvenisse nei tempi e nei modi previsti dal bando, non possa costituire un danno erariale a discapito del Comune di Novoli (e, di riflesso, a carico dei cittadini).

Ci si interroga anche se non sia meno dispendioso adeguare la struttura già in uso, invece di impegnarsi in un progetto (peraltro ancora formalmente non redatto e quindi praticamente inesistente) che, comunque, interesserebbe la gestione della futura amministrazione comunale, qualunque essa sia, quando si insedierà all’indomani della tornata elettorale prevista nella primavera del 2015.
Ma, più di tutto, a chi ieri era presente in quel consesso, sta a cuore il destino dei cani oggi ospiti del canile, considerando il vasto ginepraio di idee, proposte, contestazioni, progetti, iniziative di cui si fa un gran parlare senza però che ci sia una base tangibile su cui mettere in relazione uomini e idee, concertando modi, tempi e mezzi per “regalare” agli amici a quattro zampe un futuro dignitoso, in attesa che uomini e donne di buona volontà possano muoversi a compassione ed accoglierli nelle proprie abitazioni.

Il sit-in, da via Veglie, è terminato in piazza Aldo Moro, presso l’ingresso del Palazzo Municipale. Qui, i manifestanti, hanno continuato la loro azione dimostrativa ed informativa, distribuendo volantini e dialogando con i passanti, spiegando loro le ragioni che li avevano spinti fin lì, anche per verificare quanti fossero a conoscenza della volontà di alienare un bene del Comune, ad un prezzo “stracciato” e senza aver preventivamente dato vita ad un confronto con la cittadinanza e le associazioni interessate.

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Qualche confronto, a dire il vero, c’è pure stato. L’ultimo, in ordine temporale, promosso e presieduto dal consigliere delegato al randagismo, Giovanni De Luca, proprio lo scorso 23 luglio alle 21 nell’aula consiliare. Un dialogo aperto e ragionevole in cui non sono mancati i chiarimenti ma neppure qualche escandescenza, laddove sono stati evidenziati punti nevralgici dell’operazione “svendita del canile” (così come è stata definita da alcuni manifestanti) e formulazione di domande che non hanno registrato alcuna risposta convincente o, perlomeno, rassicurante sul futuro dei cani a far data dal 30 luglio p.v., termine ultimo fissato per l’asta pubblica che avrà inizio alle ore 12,00 presso l’ufficio tecnico del Comune di Novoli.

Al termine di quell’incontro, i rappresentanti delle associazioni presenti, hanno sottoscritto e successivamente protocollato un testo unico in cui si domandava di sospendere l’asta e concordare le opportune deroghe in seno al discusso avviso pubblico.

Cosa accadrà da oggi al 30 luglio, lo scopriremo solo vivendo…

Intanto, interpellato da Paisemiu.com, lo stesso Giovanni De Luca, così ha commentato la manifestazione di ieri: “Sono sinceramente dispiaciuto del fatto che questa manifestazione di una parte importante della comunità, non abbia trovato sintesi in un incontro che avrei preferito svolgere sul palazzo di città a conclusione del corteo. Tale evento appare tardivo, inconcludente e a tratti pretestuoso (perché privo di una formale contestazione cui l’A.C. avrebbe potuto rispondere secondo i protocolli ufficiali). Sarebbe stato mio auspicio poter recepire una richiesta d’incontro ufficiale nella casa comunale per un proficuo e fruttuoso confronto sui temi addotti da chi ha voluto rendersi promotore di questa iniziativa. Mi ritengo invece estremamente soddisfatto del livello discorsivo avuto luogo nell’incontro tenutosi con le associazioni ufficialmente presenti sul territorio. È stata una interazione molto costruttiva che mi ha permesso di registrare le istanze di quanti hanno a cuore il problema legato al benessere degli animali.

Tuttavia non sarei onesto fino in fondo se non esprimessi il mio dissenso su palesi strumentalizzazioni di carattere politico che tendono a monopolizzare alcuni argomenti sensibili, come se coloro che li discutono, fossero gli unici ad averli a cuore. Sarebbe stato meglio se ci avessero messo la faccia, anziché confondersi fra i manifestanti che, mi risulta, non abbiano superato neppure la trentina di unità”.

Tutto bene se non fosse che, sempre nella serata di ieri, l’auspicato confronto fra le parti, abbia assunto pieghe differenti, anche in seguito ad ulteriori dichiarazioni dello stesso De Luca che ha bocciato l’iniziativa, bollandola come politicizzata. In un suo post su Facebook, ha infatti dichiarato: TANTO RUMORE PER NULLA. Un corteo che non si è svolto perché si sono ritrovati in 4 gatti. I cani nel canile erano in numero superiore e persino contrariati (hanno abbaiato finché non hanno messo in moto le macchine per la piazzata finale). Solita sinistra mascherata senza arte né parte, con qualche associazione che ha perso l’orientamento”.

Insomma, ogni volta che si fa un passo avanti, se ne compiono due indietro. E la strada è resa sempre più ispida ed in salita.

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