Novoli (Le) – Ha fatto ritorno a casa oggi, poco dopo le 13.30, la salma di Emanuele Vetrugno, scomparso ieri in seguito alle ferite riportate in un grave incidente stradale sulla SS 16 e su cui, gli inquirenti, stanno ancora cercando di far luce per disegnare l’esatta dinamica dei fatti. Le indagini sono coordinate dal magistrato che ieri era di turno, dr. Emilio Arnesano. La famiglia ha dato procura all’avv. Alessandra Viterbo per essere assistita in tutti gli adempimenti che il caso richiede.
Domani, alle 15.30, saranno celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale Maria Ss. del Pane, a Novoli. A presiederli lo zio materno, don Gerardo Ippolito, per anni arciprete-parroco della Parr. Sant’Andrea Apostolo, la chiesa matrice novolese, ed ora parroco in quel di Lecce, presso San Giovanni Battista.
Qual è il senso della speranza, di un cammino che continua, quando una giovane vita si spegne per una fatale casualità? Ci guardiamo intorno smarriti in cerca di risposte, di un qualsiasi appiglio su cui far leva per salvarci dal vuoto, da quella voragine immensa che si allarga nel cuore e che sembra non avere fine. Per certe notizie non siamo mai pronti, arrivano nella banale quotidianità di ogni giorno e ci annientano, azzerano tutte quelle certezze che faticosamente ci eravamo costruiti, puntando su progetti, sogni, aspirazioni che non vedranno mai giorno. Per il giovanissimo Emanuele è andata così, la sua vita spezzata da una morte che lo ha colto di sorpresa, caduto come una marionetta sull’asfalto di un rettilineo percorso giorno e notte, per inseguire il sogno della propria indipendenza e soddisfare la propria intraprendenza.
È questa la morte, implacabile. È un sorriso che non vedremo più, il silenzio di una voce cara che non ascolteremo più. È Il campanello che suona, sono due vigili urbani sull’uscio di casa, il loro silenzio più esplicito di mille parole che fa esplodere un dolore straziante nel petto di mamma Carmelita e papà Giuseppe, stretti in un unico abbraccio con i loro due figli, Costantino e Michele, insieme a piangere la triste dipartita del loro “Manolo”. Il rincorrersi della notizia sui social, lo sgomento, l’incredulità degli amici, tanti, che proprio non riescono a farsene una ragione.
La morte è un colpo al cuore per tutti coloro che restano e che dovranno trovare la forza di accettare che la vita è anche questo.