Novoli (Le) – Dopo la reimmissione nel territorio di Billa, una randagia da anni accudita dagli abitanti di un quartiere novolese e, negli ultimi giorni, costretta alla reclusione presso il canile di Melissano, perché, probabilmente, ritenuta molesta o potenzialmente pericolosa per l’ordine pubblico, si torna a parlare di animali in canile, di costi e di deleghe assessorili.
Nella fattispecie, a Novoli, sin dai tempi dell’amministrazione commissariale – seguita alla Giunta capitanata da Gianmaria Greco – manca un assessore o un consigliere delegato al randagismo. Tant’è che, sul caso della randagia prima rinchiusa a Melissano e poi liberata per disposizione sindacale, sembrerebbe che lo stesso Sindaco, Marco De Luca, non fosse stato informato tempestivamente sull’accalappiamento tanto da dirsi dispiaciuto ed impegnarsi a riportare a Novoli il cane. Cosa che ha effettivamente fatto, con tanto di ringraziamenti da parte di chi ne aveva richiesto l’intervento risolutivo.
Sul punto, però, nei giorni scorsi, è intervenuto anche l’ex presidente del Consiglio Comunale, Giovanni De Luca, che in un post pubblico sui Social, scrive: “La storia di Billa dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che il Sindaco del Comune di Novoli, Marco De Luca, non sa gestite il territorio. In passato non sarebbe mai accaduto, come in effetti non si è verificato, che gli uffici potessero emettere un provvedimento così delicato senza informare il Sindaco o il consigliere delegato (qualora ci fosse)”.
Facendo una breve cronistoria su quanto accaduto, De Luca scrive: “Il cane torna a Novoli perché due concittadini (che ringrazio) hanno assunto sulla propria pelle la responsabilità di esserne TUTORI. Il Sindaco, infatti, non ha firmato prima e di suo pugno, un’ordinanza di reimmisione sul territorio comunale di un cane che era addirittura microchippato ed intestato al Comune di Novoli”.
Poi, prima l’affondo e dunque la proposta: “Sindaco, è già un anno che amministri e, nel corso di questo tempo, non hai fatto altro che scaricare responsabilità sui dirigenti, addirittura sul DATORE DI LAVORO dell’Ente, ora persino sui cittadini. (…). Poiché mi stanno a cuore le sorti d un intero paese ed, in questo caso, degli animali che sotto la tua gestione vengono reclusi (potrebbe succedere ancora) … CHIEDO che venga ripristinata la DELEGA AL RANDAGISMO da te soppressa”.
Infine, la chiosa: “I cani non votano, i loro nemici invece si candidano”.