Novoli (Le) – Serata movimentata quella trascorsa ieri sera, poco dopo le 23, dai residenti di via Pietro Longo, a Novoli, destati dallo schianto di un’auto proveniente da via Trepuzzi e capitolata su un palo elettrico situato sul marciapiede all’incrocio con via Cadorna, nei pressi del supermercato Conad. I testimoni raccontano di un forte boato e di alcune urla – probabilmente riconducibili alla concitazione del momento – da parte di chi, per primo, avrebbe prestato soccorso al malcapitato automobilista.
Fin qui, però, nulla di strano: un’auto in corsa che sbanda e si schianta fa notizia, certo, ma non tanto quanto il resto dei fatti così come sono stati declinati da qualche testimone oculare.
Sembrerebbe infatti che alla guida del Mercedes schiantatosi contro il palo elettrico, ci fosse un giovane che, scendendo dalla sua autovettura e ripresosi dallo stordimento iniziale, in un primo tempo fosse intenzionato a scappare, decidendo, successivamente, di rifugiarsi in un’abitazione situata a pochi metri dal punto in cui si è verificato il violento impatto. Ad intervenire, per i soccorsi ed i rilievi di rito, sono stati i Carabinieri della locale Compagnia di Campi S.na, giunti peraltro, circa mezz’ora dopo essere stati allertati.
E qui viene il bello: mentre si era in attesa delle Forze dell’Ordine, sembrerebbe essere giunto a bordo di una Citroen C3 un attempato signore che, parcheggiando a debita distanza, si è presentato ai militari raccontando di essere lui l’uomo alla guida del Mercedes. In un primo tempo sembrava andasse tutto per il verso giusto, fino a quando la testimonianza di uno dei testimoni, ha fatto emergere l’imbroglio che si stava intentando nei confronti della Legge, ossia che il vero autore del sinistro, a dispetto di quanto si tentava di far credere, fosse nascosto in una casa e non c’era verso di stanarlo, nonostante le insistenze dei Carabinieri.
Chiaramente si è proceduto all’identificazione del presunto automobilista (l’uomo giunto a bordo della Citroen) e del testimone che smentiva i fatti fin lì raccontati per sviare le indagini. Il dubbio è che si stia cercando di nascondere la verità per evitare guai peggiori al vero responsabile di quanto accaduto, simulando una sostituzione di persona.
Anche perché, oltre ai reati ascritti, le restrizioni sulla libertà individuale conseguenti alla pandemia sono inequivocabili e prevedono sanzioni onerose per chi dovesse disobbedire alle regole.
I Carabinieri faranno luce sull’esatta dinamica dell’incidente e sulla responsabilità dell’autore, tenendo conto di quanto emerso nel corso dell’audizione. Intanto le operazioni di sgombero e di riassestamento del palo divelto sono proseguite fino all’alba.
Intanto i residenti tornano a lamentare la pericolosità di un tratto viario più volte segnalato ai sindaci: l’assenza di rallentatori artificiali, infatti, rende quel rettilineo un luogo altamente pericoloso motivo per cui è urgente adottare provvedimenti strutturali tali da limitare la velocità dei veicoli in transito.