Lettere al Direttore
Riceviamo e pubblichiamo la missiva a firma dei residenti in via R. Sanzio, a Novoli, inviata all’attenzione del nostro giornale, facendo seguito a quanto da noi pubblicato il 9 luglio scorso circa i disagi procurati dall’assenza dell’asfalto in alcune arterie del rione.
Egregio Direttore,
anzitutto La ringraziamo per la cortese e sensibile attenzione che ha voluto dimostrare pubblicando su “Paisemiu.com” l’articolo inerente alla situazione di “degrado” in cui versa il quartiere “D’Agostino”.
Abitiamo in loco da poco più di vent’anni, tanti quanti sono quelli di attesa a veder finalmente asfaltate le vie che sono state oggetto di attenzione nel vostro articolo, le quali, non facendo certamente onore ai fratelli sacerdoti Paolo e Francesco Pellegrino cui sono state intitolate, visto lo stato in cui versano, convergono proprio sotto le nostre abitazioni e per cui, come da Lei riportato, più volte sono stati stanziati i fondi necessari per metterle in tutt’ordine e sicurezza, come converrebbe in un paese civile del duemila.
Perciò, senza sconfessare nemmeno una virgola di quanto da Lei scritto in cronaca, vogliamo meglio asserire con maggiore enfasi le difficoltà legate alla situazione stradale deficitaria, rasente le “favelas”, che si perpetua sotto casa, alla quale sicuramente il verde di un parco non può rimediare né d’estate né d’inverno.
Giacché, come si evince dal repertorio fotografico, il problema non è solo estivo, ma anche invernale, ovvero non è solo invernale, ma anche estivo. In inverno, infatti, le piogge torrentizie, a cui pian piano il clima quasi tropicale ci sta abituando, scendono con impeto tale da creare un vero e proprio “laghetto” al centro, incorniciato da conche distribuite qua e là lungo tutto il percorso sulle quali graziose ranocchie si allenano nel salto in lungo, rendendo la zona un gran pantano, luogo ideale per il proliferare di animali vari e soprattutto di insetti, in particolare di zanzare che, negli ultimi tempi, a quanto pare, sono diventate così educate e rispettose del sonno altrui tanto da trafiggerti dolcemente e senza preavviso, come Odisseo con i suoi compagni al ciclope Polifemo.
In estate, invece, il solleone prosciugando gli acquitrini, trasforma la zona in una cava di tufo e polveri che camion, furgoni e automobili, non curanti di tutti i pericoli che possono provocare a sé stessi e alle persone (e in taluni casi alle casse comunali!), sollevano gratuitamente ai quattro venti i quali, altrettanto gratuitamente e senza scrupoli, trasportano e diffondono nelle nostre abitazioni.
Ovviamente, qui il problema diventa duplice: non solo la continua e quotidiana pulizia domestica il più delle volte straordinaria, ma, fatto ancor più grave, il continuo respirare pulviscoli sicuramente dannosi alle vie respiratorie e all’epidermide. Perché, e ne siamo convinti, che in zona qualche po’ di amianto saltella qua e là, indisturbato, sulle ali del vento.
Insomma, l’amara situazione vincola tutti quanti residenti a trascorrere al chiuso le giornate estive, a far continuamente pulizia, e ci impedisce, tra le tante cose, di accomodarci la sera, come Leopardi, al chiaro di luna sul terrazzo di casa a farci compagnia con un bel libro e col gioioso sottofondo musicale de i fanciulli che gridando su la piazzuola in frotta, qua e là saltando, fanno un lieto romore.
Concludiamo il nostro dire chiedendo soltanto come mai un’ “Amministrazione del fare”, capace di reperire i fondi per realizzare quanto di bello c’è nel nostro paesotto, non sia riuscita, in dieci anni di governo, a risolvere un problema che avrebbe potuto trovare soluzione sin dagli inizi se i soldi non fossero stati dirottati su altre vie…
RingraziandoLa nuovamente e in attesa di dichiarazioni da parte di chi di competenza, La salutiamo cordialmente!
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