Lecce – Sembra rientrato l’allarme che nei giorni scorsi ha seminato il panico tra i cittadini salentini, alla luce delle notizie preoccupanti divulgate dai media, in relazione alla possibile presenza di rifiuti tossici nelle campagne di alcuni paesi del Basso Salento, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate da un pentito della Sacra Corona Unita.
A placare gli animi dei cittadini è stato l’intervento dell’assessore alle Politiche Ambientali di Lecce Andrea Guido che ha dichiarato “non esiste alcuna bomba ecologica nel territorio salentino”. Il garante dell’Ambiente fa il punto della situazione spiegando quali sono state le azioni svolte fin ora, da chi di competenza, per cercare di capire ed eventualmente scoprire se vi fosse la presenza o meno di discariche o rifiuti abbandonati nel territorio. A tal proposito l’assessore afferma “l’ufficio Ambiente svolge un’intensa attività di controllo su tutto il territorio per ciò che riguarda l’abbandono incontrollato dei rifiuti e discariche abusive. Tale attività è supportata dal controllo delle forze dell’ordine che effettuano sopralluoghi e sequestri di aree su cui si rilevano comportamenti illeciti di smaltimento dei rifiuti”.
Ma ad angosciare i cittadini è, soprattutto, la totale assenza di operazioni di bonifica, che a quanto pare non sono state mai avviate. Un dato confermato anche dal Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone che afferma “non dal 2009 ad oggi, almeno. Del resto, negli anni passati non esisteva il tema dei rischi collegati a possibili contaminazioni del terreno”.
Su questa vicenda è intervenuto anche il ministro salentino ai Beni Culturali, Massimo Bray, che si dice preoccupato “occorre andare a fondo nelle cose, scoprire cosa è stato fatto. È un’ipotesi che mi crea grande preoccupazione”.
Intanto i sindaci del Basso Salento sono i primi a muoversi. Infatti, nella giornata di Mercoledì 26 Novembre si riuniranno per discutere la questione, conferendo, nell’eventualità, l’incarico agli uffici comunali competenti, di avviare le indagini necessarie per capire se davvero, nei terreni limitrofi siano state occultate sostanze tossiche, mentre la Procura di Lecce, fa sapere che non intende aprire alcun filone d’inchiesta al riguardo.
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