Lecce – C’è chi ancora li chiama “secondini”, chi “guardie” e chi, addirittura “gira chiavi“. È giunto il momento di dire BASTA a questo uso smodato ed affatto professionale dei termini per definire il glorioso corpo degli Agenti di Polizia Penitenziaria. Per questa ragione, il segretario provinciale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Ruggiero D’Amato, ha preso carta e penna ed ha inviato una missiva agli organi di stampa e radiotelevisivi per mettere il punto su questa storia e fare definitivamente chiarezza.
“Dopo quasi 30 anni dalla riforma del Corpo – scrive D’Amato – scorrendo i canali TV con i vari notiziari, si resta sgomenti nel sentire ancora attribuire alla POLIZIA PENITENZIARIA vari nomignoli. Tali appellativi non possono non destare stupore ed offendere quanti, ogni giorno e con dedizione, espletano un delicato e pericoloso compito istituzionale. Tali appellativi, poi, sono ancora più gravi in quanto vengono pronunciati da professionisti dell’informazioni”, tanto da mettere in seria discussione la loro reale professionalità ed il loro grado culturale.
“Pertanto – scrive il Segretario Provinciale OSAPP – invitiamo i direttori delle testate giornalistiche televisive, della carta stampata e web a formare e informare i propri collaboratori per quanto riguarda la gloriosa storia del Corpo di Polizia Penitenziaria, e ci rendiamo sin d’ora disponibili a eventuali incontri, certi che non sia poi così difficile pronunciare la parola AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA anche in considerazione del fatto – conclude poi D’Amato – che la Legge 395/90 ha sciolto il glorioso Corpo degli Agenti di Custodia, denominandolo Corpo di POLIZIA PENITENZIARIA e gravandolo di compiti Istituzionali quali le Traduzioni ed i Piantonamenti dei detenuti, la creazione di un Gruppo Operativo Mobile, l’attività di Polizia Stradale e di Nucleo Investigativo Centrale, la creazione e la gestione di una Banca dati del DNA, etc …, entrando a pieno titolo nelle Forze di Polizia dello Stato con valore e funzioni pressoché equipollente a quello dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e del disciolto Corpo della Forestale”.