Venerdì 30 ottobre i lavoratori dello spettacolo manifesteranno in tutta Italia per esprimere il proprio dissenso contro i recenti provvedimenti che vedono ancora una volta colpire duramente cultura, teatro, danza e un intero comparto nel quale convergono diverse figure professionali.
I provvedimenti per arginare l’epidemia da Covid-19 devono trovare il giusto equilibrio tra la sicurezza per lavoratori e pubblico e una spinta più decisa ed innovativa verso il rilancio delle attività. Il comparto vive un periodo di sofferenza e molti dei lavoratori del settore sono ancora senza tutele garantite e non hanno ricevuto ammortizzatori o indennità.
Il Comitato Danza Lecce & Provincia, costituitosi allo scopo di dare un’unica voce alle scuole di danza private del territorio, si unisce al documento presentato dalle associazioni di categoria di CGIL, CISL e UIL ed è pronto a manifestare venerdì 30 ottobre a Lecce, dalle ore 10.00 alle 12.00, davanti la Prefettura e, se necessario, anche nella piazza principale della città, al fine di esprimere con fermezza la grande preoccupazione e gli interrogativi circa il futuro delle scuole e degli insegnanti di danza.
In Italia sono più di 30mila le scuole di danza private, a testimonianza che non si tratta di un settore marginale, bensì di un’attività formativa ed educativa importante per bambini e ragazzi dal punto di vista culturale, psicofisico, motorio e artistico.
Dopo essersi attrezzati e aver investito per l’adeguamento delle proprie scuole, ora direttori artistici e insegnanti si vedono nuovamente negata la possibilità di esercitare la propria professione. Vera Giannetto, direttrice artistica da oltre 30 anni della sua scuola di Trepuzzi, referente del gruppo, afferma: “A causa della pandemia da coronavirus, questo settore è in serie difficoltà da marzo. E quel breve periodo di attività concessoci e condito da una serie di restrizioni, non ha minimamente influito per la nostra ripresa. Ora si palesa un nuovo periodo buio, ma questa volta siamo uniti e decisi ad avere risposte più concrete dal Governo”.
Il Comitato, infatti, chiede al Governo che le scuole di danza siano riconosciute come tali in virtù della loro funzione educativa e sociale.