Novoli (Le) – Ancora tutte da chiarire le cause del decesso di Emanuele Levante, giovane 25enne novolese deceduto questa mattina poco dopo le 9 appena giunto in ospedale, per la seconda volta a distanza di poche ore. A dare l’allarme i genitori che, intorno alle 8, hanno fatto ricorso ai Sanitari del 118 nella fiduciosa speranza di soccorrere e salvare il figlio. L’intervento dei medici, però, si è rivelato vano, considerato il tragico finale.
Emanuele Levante, terzo di 4 figli e, da qualche tempo, apprendista in un ristorante a Corigliano d’Otranto, ieri sera ha avvertito un dolore lancinante alla gamba sinistra. Per questa ragione, accompagnato dal padre Maurizio, nel pomeriggio di ieri si è recato al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vito Fazzi”, a Lecce. I medici, dopo averlo visitato e somministrato un farmaco per via intramuscolare, hanno ritenuto opportuno dimetterlo, licenziano il malore come un disturbo passeggero e prescrivendogli un antidolorifico. Nel caso il dolore, a distanza di qualche giorno, non fosse passato, allora si sarebbe proceduto ad indagini più approfondite.
Questa mattina, purtroppo, la tragica scomparsa. Intorno alle 6.30, Emanuele, ancora a letto, si è intrattenuto a parlare con uno dei suoi fratelli, Marco, passato da casa a salutarlo prima di andare al lavoro. Dopo circa un’ora, il giovane si è sentito male. Alle 8.20 l’ambulanza ha fatto il suo ingresso nel pronto soccorso del “Vito Fazzi”. Alle 9.15 il decesso.
Ora la salma si trova presso l’obitorio dello stesso nosocomio leccese, in attesa dell’autopsia che svelerà agli inquirenti ed ai familiari le reali cause che hanno cagionato la morte al 25enne.
Dopo la visita alla camera mortuaria dove ha incontrato i parenti, il sindaco di Novoli Gianmaria Greco ha espresso “il dolore commosso dell’intera Comunità per la scomparsa prematura di Emanuele, giovane molto bravo ed educato. Alla famiglia Levante – ha dichiarato il primo cittadino novolese – va la solidarietà dell’Amministrazione Comunale tutta, che auspica immediata chiarezza sulla vicenda e piena luce sull’accaduto”.