Lecce – Lo abbiamo denunziato più volte partendo da una semplice domanda: come mai le banche e le finanziarie, solitamente così restìe nel concedere mutui e prestiti, dinanzi alle carte di credito “revolving” spalancano le porte e spesso le inviano presso le residenze di ignari consumatori pur in assenza di una specifica richiesta?
La risposta è molto semplice: perché si tratta di uno strumento che conviene tantissimo ma, purtroppo, solo a chi lo eroga!! Così in Italia continuano a circolare circa 4/5 milioni di c.d. “carte revolving” senza che, il più delle volte, neppure i possessori abbiano la benché minima idea di cosa si tratti.
Infatti, il consumatore ha la sensazione di utilizzare una normale carta di credito che gli consente di rientrare nei limiti di spesa concessi con il versamento di comode rate di basso importo; al contrario, non v’è nulla di più falso, perché a governarle è un meccanismo rotativo diabolico di moltiplicazione dei tassi d’interesse.
In buona sostanza, il consumatore con queste carte non finisce mai di pagare i propri acquisti (anche una semplice spesa al supermercato), perché man mano che si avvicina all’estinzione del debito scende l’importo delle singole rate e si accumulano gli interessi. In più, se ci si dimentica di corrispondere anche una sola rata subentrano le penali (altissime) e si concretizza il rischio di ritrovarsi iscritti nei registri dei c.d. “cattivi pagatori”!
A Codici Lecce è giunto il caso di una pensionata leccese, la signora L.R. di anni 72, gravemente cardiopatica e sottoposta nel giugno scorso all’ennesimo intervento chirurgico, costretta da anni a versare alla Agos Ducato s.p.a. importi mensili pari a circa la metà della propria pensione in quanto ritrovatasi suo malgrado titolare di una di queste famigerate carte “revolving”.
L’associazione ha provveduto a richiedere (con raccomandata a.r. recapitata il 26 giugno u.s. e successivo fax del 06 luglio u.s.) alla finanziaria una copia della documentazione contrattuale e dei relativi estratti conto, onde verificare ogni possibile anomalia e illiceità in tale rapporto, sottolineando in detta richiesta che, a causa delle gravi condizioni di salute della pensionata, non sottoponibile a pressioni psicologiche e stress in quanto appena operata al cuore, la stessa avrebbe eletto formale domicilio presso la sede di Codici Lecce, sicché ivi avrebbero dovuto inoltrare ogni comunicazione.
Malgrado ciò, la Agos Ducato, direttamente e/o tramite società di recupero crediti, ha iniziato a tempestare la malcapitata con telefonate intimidatorie, lettere di sollecito al suo recapito e, negli ultimi giorni, inviando propri incaricati presso la sua residenza, i quali addirittura insistevano per accedere in casa onde riscuotere le pretese debenze! Queste iniziative, realizzate anche in presenza di testimoni, stanno mettendo in grave pericolo le già precarie condizioni di salute della pensionata, tanto da rendere necessario, in più occasioni, l’intervento del proprio medico curante.
Codici Lecce, che sta avviando ogni iniziativa a tutela del diritto alla salute e degli ulteriori diritti e interessi della pensionata, rammenta che, secondo la giurisprudenza, le richieste di pagamento moleste e petulanti possono dar luogo a conseguenze penali e, al contempo, invita i consumatori a informarsi adeguatamente prima di utilizzare siffatti strumenti di pagamento.