Vendola ride sulle morti dell’Ilva ?

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Vendola“Uno scatto felino”. Questa è la frase che ha fatto il giro del web e non solo, suscitando scalpore e indignazione. Una frase pronunciata dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, accompagnata da una risata goliardica, durante una telefonata con Girolamo Archinà, addetto alle relazioni istituzionali dell’Ilva.

La conversazione integrale è stata pubblicata in questi giorni da “Il Fatto Quotidiano”, ma l’accaduto risale a Luglio 2010.

Per capire i fatti, occorre fare riferimento al 19 Novembre 2009, giorno della conferenza stampa di presentazione del “Rapporto ambiente e sicurezza” dell’Ilva. A conferenza terminata i giornalisti si apprestano a rivolgere delle domande a Emilio Riva, proprietario dell’impianto siderurgico. In particolare, un giornalista di un’emittente tarantina, chiede a Riva chiarimenti riguardo all’elevato numero di morti  causate dai fumi tossici dell’impianto. Domanda, forse, ritenuta un po’ “scomoda” dagli alti vertici dell’azienda, in particolare da Girolamo Archinà che si, con uno scatto felino, per l’appunto, scaglia letteralmente contro il giornalista sfilandogli il microfono dalle mani.

E’ proprio per tale gesto che il governatore Vendola ride di gusto, nella telefonata intercorsa tra quest’ultimo e Archinà, affermando di aver apprezzato lo “scatto felino” dello stesso e confessando di essersi divertito insieme al suo capo di gabinetto. Quanto al giornalista, Vendola lo definisce un “provocatore senza arte nè parte”, puntualizzando di aver personalmente portato avanti delle battaglie a difesa della vita e della salute.

Il presidente, dal canto suo, si difende affermando: “la telefonata estratta dal suo contesto è un’operazione lurida, un tentativo di sciacallaggio e linciaggio nei miei confronti”. Inoltre la ritiene: “un’operazione volgare e vigliacca”. Tanto che Vendola annuncia querela ai responsabili dell’articolo pubblicato da “Il Fatto Quotidiano”, conferendo ai propri avvocati l’incarico a procedere penalmente, pur avendo affidato a Twitter il suo pensiero di scuse nei confronti del giornalista che, legittimamente, svolgeva il suo lavoro.

Oggi Vendola è tra gli indagati dell’inchiesta “Ambiente svenduto”, sulla quale indaga la procura di Taranto, in quanto avrebbe fatto pressioni sul direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, perché avesse un atteggiamento più morbido nei confronti dell’Ilva. Girolamo Archinà ed Emilio Riva sono  attualmente detenuti per associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. Inoltre, dall’inchiesta, sarebbe emerso il tentativo di corruzione, da parte di Archinà nei confronti di alcuni giornalisti locali, pagati per non porre domande e nascondere lo scandalo dell’inquinamento.

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