Trepuzzi (Le) – È di questi giorni la notizia che il Governo avrebbe avanzato un piano d’azione contro la ludopatia e la dipendenza dal gioco d’azzardo. L’emendamento, votato nei giorni scorsi dalla maggioranza al Senato, è solo un maldestro tentativo, da parte dell’esecutivo, di correre ai ripari, viste le conseguenze allarmanti dopo la liberalizzazione dei videopoker, spuntati come funghi in ogni angolo di piccole e grandi città, ma che di fatto penalizza i Comuni e le Regioni, che da tempo hanno avviato delle iniziative contro il gioco d’azzardo con apposite leggi e regolamenti.
La norma, approvata dal Parlamento, prevede una riduzione dei trasferimenti statali ai comuni che sostengono dei progetti volti al contrasto del gioco d’azzardo.
È il caso del comune di Trepuzzi, che il 30 Novembre scorso ha approvato una riduzione del 30% sulla TARES, per tutti gli esercenti che avrebbero eliminato le macchinette mangia soldi. “Una decisione – afferma il sindaco Oronzo Valzano – votata dal consiglio comunale, non dalla mia maggioranza, precisa il sindaco. Anche la città è pienamente d’accordo con la nostra iniziativa, per cui andremo avanti per la nostra strada, anche se lo Stato deciderà di bloccarci i trasferimenti”.
L’aberrante fenomeno, purtroppo esiste, ed è già diventato una triste realtà sociale che deve essere affrontata in qualsiasi modo.
“Può sembrare un paradosso – insiste il primo cittadino – purtroppo le istituzioni si vedono costrette a combattere questo dilagante fenomeno che è stato legalizzato proprio dallo Stato, che adesso vuole colpirci negandoci i trasferimenti di denaro”.
Risulta estremamente irragionevole, infatti, che lo Stato prima autorizzi l’installazione di migliaia di slot machines, generando l’obbrobrioso fenomeno che tutt’oggi manda migliaia di famiglie italiane al lastrico, per poi introdurre una modifica del decreto, che punisce i Comuni che varano leggi contro lo stesso.
Questa non è altro che l’ennesima “genialata” dei politici italiani, che nostro malgrado ci rappresentano, alla quale presto dovranno (si spera) trovare l’ennesima soluzione.
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