Lecce – Se mai qualcuno avesse potuto pensare che fosse solo un problema del Salento, si è sbagliato di grosso. La “Xylella fastidiosa” inizia ad essere tale anche in altri territori, e di questo ne sta prendendo piena coscienza anche la provincia di Bari.
Sono ben cinque, quelli noti, gli ulivi risultati infetti nelle campagne di Locorotondo. A darne notizia è Coldiretti Puglia che denuncia – con colpevole ritardo – “la gravità della situazione”.
Dagli ultimi campionamenti, prosegue in una nota Coldiretti Puglia risultano infetti: 2 a Crispiano (Taranto), 3 a Ostuni e 39 a Francavilla Fontana nella provincia di Brindisi, oltre ai 5 di Locorotondo (Bari).
“Le nuove infezioni accertate fanno tremare la provincia di Bari – sottolinea Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia -. Lo scenario si aggrava ulteriormente, mentre continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia”.
L’associazione non manca di puntare il dito nuovamente alla mancanza dei controlli dei traffici commerciali europei, che tramite il porto di Rotterdam, hanno consentito l’accesso del batterio ai nostri territori dal Costarica.
Ma queste sono accuse già scritte e pronunciate dal 2013.
Individuata la probabile causa di ingresso del batterio, e trascorsa quasi una decade, nulla è stato fatto per arginare il problema.
Il patrimonio olivicolo leccese è totalmente compromesso, e soltanto ora, che l’inevitabile marcia verso nord della Xylella ha lambito la provincia del capoluogo, tornano i toni allarmistici delle associazioni di settore.