Il solo diritto, o piuttosto il solo dovere che ci spetta, è di non perdere mai la consapevolezza della feroce stupidità a cui l’uomo può discendere trattando l’altro uomo come materia di strazio o spettacolo di spasimi, a suo utile o a sua dilettazione. (Benedetto Croce)
Brindisi – Mercoledì 13 Maggio, alle ore 17.30, presso il Salone di rappresentanza del Palazzo del Governo (g.c. Prefettura – Piazza Santa Teresa) si terrà la II sessione del Convegno Nazionale “Brindisi e la Grande Guerra, dalla neutralità all’intervento”.
Organizzato dalla sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia in uno con la Società Storica di Terra d’Otranto e con l’adesione e collaborazione di Assoarma Brindisi.
L’itinerario di studi sarà suddiviso in tre panels: politico, militare e di relazioni internazionali. Si proporrà di ripensare ora, in maniera critica, il periodo della neutralità italiana, ricollocandolo a pieno titolo nella storia della Prima guerra mondiale, esaminando i vari aspetti che caratterizzarono l’Italia dalla dichiarazione di neutralità all’intervento in guerra. Molteplici i riferimenti: al sistema politico italiano, con particolare riferimento ai vertici istituzionali, forze parlamentari e politiche, correnti d’opinione, stampa e associazionismo; alla situazione delle forze armate italiane alla vigilia del conflitto, preparazione militare, mobilitazione industriale, esercito e opinione pubblica; alla neutralità italiana e al peso del suo intervento militare nel sistema delle alleanze e nella considerazione delle principali potenze belligeranti.
L‘ammiraglio Stephan Jules Buchet analizzerà il ruolo del porto di Brindisi, di fondamentale interesse per la complessiva strategia navale italiana. Il ruolo del porto si configura quale essenziale nel momento in cui l’Italia, scendendo in guerra a fianco dell’Intesa, deve affrontare il pericolo costituito dalla flotta austroungarica, alla fonda nei sicuri porti adriatici della sponda balcanica. La Puglia ebbe una predominante rilevanza, con i suoi 800 chilometri di costa, i porti di Manfredonia, Bari, Brindisi, Otranto e Taranto. La Puglia, ed in particolare il Salento, costituiva il confine meridionale di contenimento e di blocco della marina da guerra austro-ungarica. Fondamentale, per il successo di tale strategia, fu lo sbarramento del canale di Otranto, per la salvaguardia del quale furono combattute varie battaglie, coordinate dalla marina italiana con le marine francesi ed inglesi. Sin dallo scoppio della Guerra, a Brindisi operò la base navale interalleata, con unità navali francesi e inglesi. La base di Taranto ebbe un ruolo notevole di supporto alle operazioni navali nell’Adriatico.
La Grande Guerra italiana non fu combattuta soltanto nel teatro di terra, ma ebbe importanti e determinanti momenti nel teatro di mare, in particolare la Puglia.