Campi S.na (Le) – La seconda giornata della XIX edizione della Città del Libro, rassegna internazionale degli Autori e degli Editori, ha registrato una notevole affluenza di pubblico grazie ai tanti importanti eventi che vi si sono succeduti.
Tra le personalità intervenute che hanno voluto omaggiare la manifestazione con una personale dichiarazione va menzionata Catena Fiorello che, al termine della presentazione del suo libro “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, si è così espressa nei riguardi della fiera del libro.“La mia esperienza è doppia, la sera prima con l’incontro per gli adulti e il giorno dopo con i ragazzi delle scuole. Questi due momenti sono stati entusiasmanti non tanto perché le sale erano piene, e questa è già una grande soddisfazione per uno scrittore, ma perché ho visto sia nella persona che mi ha rivolto l’invito, Cosimo Arnesano, sia nelle persone che ho trovato qui in fiera , la volontà di credere nella manifestazione e di prodigarsi per renderla un posto accogliente anche per gli scrittori che sono venuti e intervenuti.
Questa è una cosa importante perché quando un autore arriva in un posto sente immediatamente se in quell’organizzazione c’è calore oltre che serietà e professionalità; io questo l’ho sentito già dal primo momento in cui sono arrivata sia da parte delle hostess, che mi hanno accolto con una gentilezza vera che parte dal cuore, sia in tutti gli altri ragazzi dell’organizzazione fino ad arrivare al presidente che ho conosciuto e che mi è sembrata una persona molto gentile e disponibile. Ho riscontrato un grande interesse nei ragazzi ad acquistare i libri. Non è un fatto casuale perché sono stati invogliati in maniera intelligente da chi la fiera l’ha organizzata, ovvero non realizzando incontri a caso ma con una preparazione dietro, con un invito alla lettura grazie al quale nei ragazzi scatta la curiosità e l’interesse all’acquisto dei libri. Dietro tutto ciò c’è un lavoro molto complesso. Ripeto: non basta riempire la sala di scolaresche. Infatti è stata la prima volta in cui ho ringraziato non solo i ragazzi, che sono stati attenti dall’inizio alla fine, ma anche gli insegnanti che hanno fatto un lavoro importante su di loro e si è visto dall’attenzione che c’è stata, cosa rarissima negli incontri con le scuole. Ci tengo e vi ho anche quasi chiesto di fare questa dichiarazione perché volevo lasciare una testimonianza di stima per le persone che si sono spese in questa edizione della fiera. Ci saranno anche i vostri detrattori e chi sarà pronto a criticare, sono cose normali che fanno parte del gioco. Come dice mio fratello Rosario: “Se ti affacci al balcone prendi tutti i venti, devi saperlo”. La mia personale esperienza è quella di aver trovato delle persone che credono in quello che fanno e quindi, siccome tutto questo avviene nel Sud, per favore sosteniamole. Non lamentiamoci sempre che le cose qui da noi non accadono. Accadono e facciamo in modo tutti di sostenere un progetto importante come quello della fiera del libro di Campi.”
Nel pomeriggio, dopo la presentazione del suo libro “Vent’anni contro. Dall’eredità di Falcone e Borsellino alla trattativa”, anche Antonio Ingroia ha voluto esprimersi nei riguardi della Città del Libro. “La lotta contro la mafia non è solo giudiziaria ma, come diceva Falcone e Borsellino, è soprattutto culturale oltre che politica, economica e sociale. La cultura è fondamentale perché la conoscenza porta ad una maggiore consapevolezza della realtà. Siccome la mafia ha una grande capacità di mimetizzazione e sa bene come stravolgere la realtà bisogna leggere, studiare. Si dice “Sapere è potere”. La conoscenza diffusa nei cittadini di cosa è la mafia, alla luce anche della storia e delle esperienze di chi ci ha preceduti, diventa un mezzo efficace per affrontarla, combatterla e anche sconfiggerla. Importantissimo quindi il ruolo di avamposto culturale della Città del Libro”
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