Campi Salentina ((Le) – Un oceano di ragazzi, una miriade di studenti accompagnati dai propri insegnanti hanno fatto straripare la Sala Auditorium de “La Città del Libro 2013”. Alle 11 è toccato a Don Antonio Mazzi e Don Antonio Sciortino (Direttore del settimanale Famiglia Cristiana) presentare il libro “Cambiare noi” (edizioni San Paolo), scritto a sei mani insieme a Don Luigi Ciotti (oggi assente); gli autori hanno dialogato con il Consigliere Regionale Andrea Caroppo e con Maria Rita Verardo Romano, Presidente Emerito Tribunale per i minorenni di Lecce.
Tre grandi personalità ecclesiali hanno redatto questo testo che lancia messaggi forti e importanti legati al momento storico che stiamo vivendo: “Si può cambiare rotta, ma soltanto se cambiamo noi”. Ognuno di noi deve guardarsi dentro e tirare fuori la parte migliore. Don Mazzi ha usato un linguaggio diretto, senza mezzi termini, senza francesismi, senza parole inutili: ha parlato ai giovani e come i giovani, gli stessi che non hanno lesinato scroscianti applausi mentre qualcuno di loro in sala si chiedeva se quello fosse un prete.
Ha toccato il cuore dei presenti gridando che al centro della vita deve esserci la famiglia. Ha ammonito i padri, poco presenti ormai nella vita dei propri figli ma figure basilari per la crescita e lo sviluppo. Ha chiesto ai ragazzi di vivere esperienze positive ma anche di annusare la povertà di quelle parti del mondo in cui non hanno veramente da mangiare e poi li ha invitati a non mollare mai, a piacersi, ad amarsi per quello che sono.
Subito dopo, è toccato alla scrittrice siciliana, ma ormai salentina d’adozione, Catena Fiorello, colorare la sala con la sua verve e dopo aver parlato del suo libro “Dacci il nostro pane quotidiano” edito da Rizzoli, che tratta la storia della sua famiglia, dei sacrifici e dei principi sani con cui è cresciuta insieme alla sorella e ai due fratelli, famosi personaggi dello spettacolo (Beppe e Rosario Fiorello), l’istrionica artista ha dato spazio ad Alessandra Lezzi dell’associazione “Strada facendo” che ha spiegato il progetto “Il bene che ti voglio” campagna contro la violenza sulle donne, in collaborazione con Imove Puglia Tv.
A dialogare con loro c’è stata Dalila Peluso, redattrice di Paisemiu.com.
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Ma la sorpresa la signora Fiorello l’ha riservata alla fine, emozionando i presenti i quali non hanno potuto fare a meno di sfregarsi gli occhi. Ha chiesto di rimanere da sola sul palco, per poi invitare una signora presente nel pubblico, Maria Cristina Rizzo che nel libro precedente della Fiorello si era riconosciuta per alcune coincidenze. La lettrice, così come la protagonista del libro, ha perduto un figlio giovanissimo di nome Alberto (come nel libro) d’incidente stradale, nato, così come nello scritto, il 31 luglio. Da brividi il racconto della signora, da pelle d’oca le parole di chi ha conosciuto il dolore più grande… e chiudiamo con una frase di Catena Fiorello: “Una madre che resiste al dolore per la perdita del figlio è un’eroina”.
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