Tra le pubblicazioni del 2018 di Mauro Ragosta, noto scrittore salentino, troviamo Giorgia – un episodio saffico a Lecce, edito da Salento d’Esportazione, casa editrice diretta dallo stesso Ragosta, che si contraddistingue per le sue produzioni di alta qualità. In verità, Giorgia è una ristampa. Pubblicato per la prima volta nel 2010, sin da subito ha registrato un buon successo di pubblico e di critica. Quest’anno siamo dunque alla seconda edizione, molto più curata, peraltro, nella grafica della copertina e nell’impaginazione.
Ciò detto, con stile elegante e ricercato, dai “segni morbidi e sofisticati”, Mauro Ragosta in questo bel libro delinea un sistema di vicende che si snodano intorno alla figura di Giorgia, personaggio principale del romanzo; una donna di mezza età appartenente alla media borghesia leccese. Nel tessuto narrativo, i vissuti della protagonista scorrono alternandosi con grazia e maestria come una danza soave e dilatata nel tempo, dove momenti emotivi ed emozionali, seppur celati da sapienti reticenze, sfumano attraverso passaggi di grande intensità, in momenti puramente descrittivi.
Sullo sfondo il vivere quotidiano, monotono nel quale si incastona una Giorgia che, sebbene si adatti a tutto ciò, va anche alla ricerca del nuovo, dell’insolito, di tutto ciò che rende sopportabile la vita leccese, fin troppo piatta e tranquilla. Giorgia è una donna che conosce le inquietudini e le lusinghe dell’immaginazione, non ama le costrizioni e le regole dell’ordine sociale e tutto ciò che è immobile e immodificabile, anche se in maniera ambivalente tende ad ordinare la sua vita con fare ingegneristico. E’ enigmatica, intensa, insomma una figura femminile che attrae, affascina e seduce.
Lo scrittore con ricercata maestria osserva e svela l’animo femminile cogliendone tutto ciò che in esso si agita e al contempo ne coniuga eros e bellezza in un’indimenticabile figura di donna sfuggente, misteriosa, ammaliatrice. Il fascino di Lecce si sovrappone a questa storia imprevedibile e dal finale a sorpresa.
Ragosta racchiude in questo bel romanzo di ricercata eleganza narrativa, come in tutti i suoi racconti, la dolcezza e l’inafferrabilità del tempo che scorre senza obblighi, dove le distrazioni vengono vissute intensamente e dove ogni riflessione sui vissuti diventa provvisoria. La figura di Giorgia è un inno alla libertà, alla leggerezza in tutte le sue variegate sfaccettature, anche se la protagonista non tracima mai in libertinaggio, risultando essere sempre arginata dalla prudenza. Insomma, gioca con disinvoltura all’interno delle ferree regole di una città provinciale e di periferia, quale appunto Lecce.