Lecce – “Gino Sandri: il calligrafo della follia – Suoni e segni dal manicomio” questo il tema dell’incontro che si terrà martedì 15 aprile alle ore 18.30, presso l’Open Space di Palazzo Carafa nell’ambito del “Premio Lupiae 2014”, organizzato dall’Accademia della Nike in collaborazione con il giornale web paisemiu.com. Un incontro, aperto al pubblico, che fa luce sulla vicenda umana ed artistica del pittore Gino Sandri, figura forse poco nota al pubblico, ma certamente una delle più interessanti nel panorama dell’arte italiana del Novecento. All’Incontro di presentazione prenderanno parte: Gioacchino Palma, docente di discipline musicali presso il Conservatorio Musicale Tito Schipa di Lecce; Patrizia Staffiero, docente di Storia dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti-Lecce; Tiziana Dollorenzo Solari, studiosa dello psichismo e del respiro nell’opera d’arte e Simone Franco, regista e attore.
L’Incontro, pensato dall’attore Simone Franco in occasione dello spettacolo teatrale “Il Mulino degli sconcerti: le memorie di Gino Sandri” che andrà in scena il prossimo 26 aprile nella stagione teatrale del Comune di Novoli, mira a far conoscere l’opera e la travagliata vita del pittore, vittima d’internamento in manicomio. Durante la serata sarà proiettato il video “Luci dell’arte, ombre della follia” e saranno recitati alcuni brani tratti dallo spettacolo. Gino Sandri, grande ritrattista e paesaggista, nasce a Rossiglione Ligure il 14 febbraio nel 1892. Studia e si forma nei corsi di pittura e disegno dell’Accademia di Brera a Milano, conseguendo nel 1912 il premio al nudo. Viene rinchiuso a Roma presso l’Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà, la prima volta nel 1924 per un reato di non precisata natura politica e muore il 6 novembre del 1959 nell’Ospedale Psichiatrico di Mombello a Ceriano Laghetto. Testimone del dolore della follia così come della psichiatria asservita al Regime, Gino Sandri è considerato uno dei maggiori interpreti del figurativismo nel manicomio e definito dallo psichiatra Vittorino Andreoli “il calligrafo della follia”. Dalla morte dell’artista, le opere e i suoi diari sono custoditi dall’arch. Paolo Conti che ha curato numerose mostre personali e collettive, in Italia ed all’estero. Lo studio dei diari e la ricerca sulle pratiche psichiatriche dell’inizio del secolo scorso, ha dato vita allo spettacolo del regista e attore Simone Franco dal titolo “Il Mulino degli sconcerti: le memorie di Gino Sandri” che quest’anno celebrerà i suoi primi dieci anni.
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