Lecce – Da qualche settimana è nuovamente possibile accedere alla ricca raccolta dell’”Emeroteca Storica Salentina”, conservata presso la Biblioteca “N. Bernardini” di Lecce. La possibilità di poter tornare a leggere le copie originali dei principali giornali salentini, dalla metà del diciannovesimo secolo, non deve far dimenticare che, da diversi anni, la biblioteca leccese ha contribuito alla creazione del progetto dell’”Emeroteca Digitale della Puglia”. La relativa collezione comprende circa novecento testate di periodici posseduti e digitalizzati dalle biblioteche capofila dei poli S.B.N. (Servizio Bibliotecario Nazionale). Lo scopo è di presentare una selezione di periodici stampati in Puglia o, comunque, attinenti al territorio pugliese, nel periodo che va dagli inizi del diciannovesimo secolo alla metà del ventesimo, con alcune eccezioni che possono spingersi fino al nuovo millennio. La stampa locale, testimone preziosa della vita economica, politica e sociale, resta un patrimonio, magari anche raro, che va salvaguardato dall’usura del tempo, ma anche ulteriormente valorizzato, per permettere agli studiosi della storia locale e del Mezzogiorno di approfondire i temi meridionalistici attraverso giornali e riviste che, pur con orientamenti politici diversi e trattando svariati argomenti, evidenziano la caratteristica di voler indagare il passato della nostra regione, nella rievocazione storica delle sue vicende. Di notevole interesse, all’interno della raccolta, oltre a diversi fogli unici e testate che ebbero vita breve, il “Corriere Meridionale”, diretto da Nicola Bernardini, la “Gazzetta delle Puglie”, “Il Propugnatore”, “L’Ordine – Corriere Salentino”, il “Cittadino Leccese”, “Il Messaggero Salentino”, la “Provincia di Lecce”, “La Regione Salentina”, la storica testata, stampata dal Tipografo V. Vecchi, “Rassegna Pugliese di scienze, lettere ed arti”, ma anche la “Rassegna tecnica pugliese”, organo del “Collegio degli ingegneri e degli architetti pugliesi”, la “Rivista di giureprudenza”, il “Giornale delle Puglie”, il “Giornale del Regno delle Due Sicilie”, “Puglia rossa”, organo della “Federazione Socialista di Terra di Bari”, e il giornale umoristico “Fanfulla”. Numerosi sono i periodici d’interesse locale come l’”Iride”, “Favilla”, “Altamura”, “La Sferza”, “Il circondario di Barletta”, “Noci gazzettino”, “Il Rubastino”, “Il faro di Vieste”, il “Gazzettino Dauno”, il “Giornale dell’Intendenza di Capitanata”, l’”Asso di bastone”. Da segnalare, altresì, diversi periodici napoletani, tra cui “Poliorama pittoresco”, “Il Lucifero”, “Il Monitore Napolitano”, posseduti dalle biblioteche pugliesi e presenti nella collezione.
All’”Emeroteca Digitale della Puglia” hanno dato il proprio contributo anche la Biblioteca “N. Bernardini” di Lecce, e la Biblioteca Comunale “A. Vergari” di Nardò.
L’”Emeroteca Digitale della Puglia” è il risultato di un progetto finanziato dalla Regione, che ha avuto la finalità di rendere disponibile, per gli utenti della rete, la stampa periodica di preminente interesse pugliese custodita nelle biblioteche del territorio regionale aderenti ai Poli S.B.N. La collezione è consultabile sul portale “http://www.internetculturale.it/it/41/collezioni-digitali” e comprende, in totale, circa novecento titoli, includendo oltre ottanta testate.
Da rilevare, inoltre, come, anche da altri progetti, possano essere recuperati gli indici di alcune testate, in parte digitalizzate; si tratta di “Fede”, “Vecchio e nuovo”, “La Rinascenza Salentina”, “L’Idomeneo” e “La Zagaglia”, consultabili sul portale “emerotecadigitalesalentina.it”.
Il direttore del Polo Bibliomuseale di Lecce, Luigi De Luca, rileva come “sia molto importante poter offrire agli studiosi del nostro territorio la ‘doppia’ opportunità di poter consultare i preziosi fondi conservati nelle emeroteche salentine; in un futuro anche molto prossimo, la digitalizzazione delle nostre raccolte sarà ulteriormente sviluppata”.
Gabriele De Blasi, bibliotecario leccese, che, in questo periodo, si sta occupando della riorganizzazione dell’”Emeroteca Storica Salentina” (presso la Biblioteca “N. Bernardini”), da parte sua, accentua il “ruolo fondamentale che simili raccolte possono avere nella costruzione della ‘memoria’ delle nostre comunità. Sono i giornali, infatti, i testimoni più diretti di quegli eventi e di quei periodi che ‘avrebbero fatto la storia’”.