Gallipoli/Valona, vento in poppa alle Vele per la Cultura 2014

0
568

gallipoli valonaGallipoli (Le) – Chi va per mare sa che a volte la natura vince su tutte le previsioni. Dopo lo stop forzato di venerdì scorso, causato da un forte vento e da un’allerta meteo, è tutto pronto per la partenza, fissata questa volta per giovedì 22 maggio prossimi. Nel giorno di Santa Rita da Cascia le “Vele per la cultura” si alzeranno per lasciare Gallipoli e puntare la prua verso la terra delle aquile, la terra dell’ordine di Skanderbeg: l’Albania. Navigatori d’eccellenza, quattro uomini e due donne, sulla rotta verso Valona a bordo di una barca a vela che sarà sicura  fonte di ispirazione.

Con questa regata si vuole dare la possibilità a giovani scrittori, sia italiani sia albanesi, di affrontare la traversata su barche a vela, durante la quale trovare l’ispirazione per scrivere un racconto che possa esprimere l’esperienza e le sensazioni che il silenzio, la fatica, il battere delle onde e del vento portano con loro e che fanno tornare in mente episodi vicini e lontani consumati in questo mare, naturale trait d’union tra i popoli che si affacciano sull’adriatico. Siamo riusciti a raggiungere Marco Rizzo, uno dei ragazzi che parteciperà alla regata,al quale abbiamo posto alcune domande.

È la prima edizione di “Vele per la Cultura”, iniziativa nuova dove la cultura, spinta dalle vele, attraversa il mare e raggiunge una terra ai noi salentini vicina ma per altri aspetti ancora lontana. Cosa ne pensi?

“Penso sia una bellissima iniziativa, promossa dalla UISP e dall’ASSONOPROFIT. L’elemento nuovo sta proprio nella cultura, aggiunta ad un connubio perfetto quale quello tra vele e mare. Credo sia un modo per mettere in evidenza un tratto di mare che è stato troppo spesso teatro di spettacoli tristi, mi riferisco ai numerosi naufragi, e che quasi mai è stato visto come metafora di speranza e possibilità. Non entro nel merito, ma diciamo che noi salentini, a ragione o a torto (sono punti di vista), abbiamo sempre guardato verso l’Albania come ‘una parte da cui arrivano problemi’. Dunque mi piace l’idea di dare a noi scrittori, che saremo a bordo, la possibilità di guardare il medesimo tratto di mare in modo nuovo e diverso, descrivendo il clima, il paesaggio e una serie di sensazioni che credo saranno uniche”.

Hai partecipato ad altre regate in precedenza? Come vivi i giorni, gli attimi prima della partenza? Pensi che questa esperienza arricchirà il tuo stile, la tua personalità? La barca a vela mette l’uomo a dura prova perché si misura con sé stesso e le leggi sono quelle del mare, hai messo in conto le difficoltà che affronterai a bordo?

“No, non ho mai partecipato a delle regate, prima d’ora. Devo dire che più s’avvicina la partenza e più aumenta la voglia di viverla. Credo sarà un’esperienza che negli anni a venire ricorderò con piacere. Riguardo le difficoltà, credo sarà molto difficile prendere appunti su una barca in mezzo al mare, per via della stabilità, ma a parte gli scherzi, non lo so e credo che anche eventuali difficoltà facciano parte del gioco e rendano unica quest’esperienza. Su ogni barca ci sarà uno scrittore diverso, per cui, fondamentalmente, saremo soli a vivere la regata. Una volta a terra sicuramente ci confronteremo e credo che ognuno coglierà qualche aspetto che ad altri è sfuggito, che poi è il bello della scrittura e, perché no, del mare stesso”.

Anche se può sembrare una domanda scontata, perché partecipi? Ne “Il vecchio e il mare”Ernest Hemingway  parla di un vecchio che pescava da solo su una barca a vela; il mare per te è una fonte di ispirazione?

“Partecipo perché la voglia di scrivere non manca mai, anzi, più scrivi e più ti accorgi che potresti scrivere ancora, parlare d’altro e raccontare storie che all’improvviso ti si creano davanti.Tu hai citato ‘Il vecchio e il mare’, che credo sia IL libro quando si parla di mare: la letteratura è piena di storie ambientate in mare, basti pensare a ‘Moby Dick’ o ‘all’Isola del tesoro’, per dirne due. Ma Hemingway credo abbia dato al mare una dimensione nuova, di sacrificio e fascino al tempo stesso, una dimensione meno romanzata, meno avventurosa, ma molto pratica e con un messaggio apparentemente banale, ma non per questo falso: cioè che il mare dà, ma sa anche togliere. Nei miei racconti è presente molto spesso il mare e credo che ogni salentino, inevitabilmente, ne porti un po’ dentro e non per slogan o spot, ma perché i posti in cui cresci diventano parte di te e a volte senza accorgertene ne parli o comunque ci fai riferimento. E dunque credo che questa regata possa rivelarsi un’esperienza che finirà per farmi amare il mare ancora di più”.

Non ci resta che ringraziare Marco Rizzo e augurargli vento in poppa per la partenza.

{loadposition addthis}

Paisemiu è una finestra che permette al lettore di affacciarsi ogni giorno sulle notizie del Salento per sapere cosa accade intorno a noi. Un web giornale che vuole rendere partecipi i propri lettori, che vuole entrare nelle loro case e chiedere loro con quali problemi devono convivere ogni giorno, quali le ingiustizie che devono ingoiare senza che nessuno dia loro voce. A questo dovrebbe servire il “quarto potere”, a dar voce a chi non ne ha, facendo da tramite tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni spesso poco attente alle esigenze della comunità. Auspichiamo quindi di diventare non solo il vostro punto di riferimento nell’informazione quotidiana ma, soprattutto, il megafono dei cittadini per rendere loro un vero e proprio servizio.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore scrivi un commento valido!
Inserisci il tuo nome qui

Convalida il tuo commento... *

CONDIVIDI
Previous articleLecce, un tragico incidente stronca la vita di un centauro. Domenica la sua bimba avrebbe celebrato la sua Prima Comunione
Next article“MostrArti O MUSA”: Un doppio contest nel Museo Storico- Archeologico dell’Università del Salento.