Carmiano (Le) – “Donne e Olocausto” è il nome dell’evento organizzato dall’associazione “Athena Onlus” in occasione della Giornata della Memoria.
Svoltosi nell’atrio del Comune, in Piazza Assunta a Carmiano, l’evento si è snodato attraverso il racconto di esperienze personali, testimonianze e poesie, con un’attenzione particolare al mondo femminile, dal momento che, come ha precisato Maria Grazia Bergamo, Presidente dell’associazione Athena Onlus e moderatrice della serata, “la nostra associazione è costituita da donne e, sicuramente questo è uno dei motivi per i quali abbiamo deciso di sottolineare il punto di vista femminile”.
Immagini che rappresentavano le persone recluse nei campi di concentramento, filo spinato un po’ ovunque, candele accese, pigiami a righe e scarpe accatastate negli angoli del locale hanno fatto da sfondo al suggestivo e commovente evolversi dell’evento.
La serata, infatti, ha avuto un forte impatto emotivo sui presenti, attraverso la presentazione di testimonianze dei sopravvissuti, ma anche di chi ha solo visitato i luoghi dell’aberrazione.
Numerosi gli spunti di riflessione e partecipazione, i momenti degni di nota, a partire dalla proiezione del video “Scarpette rosse”, particolarmente toccante, in cui la voce narrante ha rievocato il bambino al quale sono appartenute, le sue urla strazianti, mentre moriva in un forno crematorio.
Vi è stato poi il momento dedicato all’ascolto delle poesie, che ha visto la partecipazione – oltre che della scrivente – anche di Carmen Puscio di Carmiano e di Monica Marzano di Lecce, in arte “Montmartre”, che imprime le sue poesie su tela; questo momento è stato reso ancor più suggestivo dallo struggente accompagnamento delle melodie eseguite al violino da Martina D’Agostino, di Carmiano.
Tra i partecipanti, anche la dirigente scolastica di Carmiano, Maria Rosaria Rizzo, che ha raccontato le emozioni provate durante una visita nei campi di concentramento: “Ho avuto la possibilità di visitare diversi lager e la sensazione che ho provato è stata terribile. Freddo, vuoto, gelo e un senso di terrore che mi hanno convinto del fatto che non ce l’avrei fatta mai più a visitare quei luoghi dell’orrore…”.
L’evento ha visto la partecipazione anche dei “Vigili amici di Carmiano”, che hanno ritenuto questo spazio molto utili alle nuove generazioni, affinché non dimentichino che “la serpe del razzismo e della violenza è sempre in agguato e bisogna tenerla a bada”.
Di grande impatto è stato l’ascolto di un brano, tratto dal libro del Prof. Mino Rollo, “I fiori di Cefalonia”, nel quale si racconta la vicenda di Angelo, un cittadino di Carmiano, prigioniero durante la seconda guerra mondiale, che, una volta liberato, ha consegnato la sua storia al prof. Rollo, perché la rendesse nota alla cittadinanza carmianese; come riconoscimento del valore della sua esperienza, il signor Angelo ha ricevuto “le chiavi della città” dal sindaco di Carmiano.
Fortemente coinvolgente è stata l’esecuzione di una canzone scritta, cantata ed accompagnata con la chitarra da Ludovica, la giovane figlia dell’artista Marzano, ispirata alla strage di Charlie Hebdo, al terrore che “la matita degli scrittori” aveva vissuto durante la sparatoria. In ultimo, ma non meno importante, l’assessore alla cultura di Carmiano, Stefania Arnesano, ha rammentato che le “leggi razziali”, che discriminavano gli ebrei, sono state istituite anche in Italia nel periodo del nazismo e che è giusto” non dimenticare” che anche nel nostro Paese sono stati effettuati errori ed azioni contro la democrazia e la libertà Alla fine della serata,il sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, ricordando l’importanza di questo genere di iniziative, ha sottolineato come esse dovrebbero essere memoria quotidiana, affinchè nella coscienza delle giovani generazioni il ricordo di questa brutta pagina della storia resti indelebile e non accada mai più niente di simile.
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