La Giornata della Memoria, nasce con la Legge n. 211 del 20 Luglio 2000, e viene istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1° Novembre del 2005, con la Risoluzione A/Res/60/7. È stato scelto il 27 Gennaio, perché in quel giorno del 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
In questo giorno si commemora la persecuzione e sterminio di circa 6 milioni e ebrei (Shoah, la “tempesta devastante”) e di tutte le persone, considerate “Indesiderabili”, circa 9 milioni, tra militari, politici, zingari, omosessuali.
Un orrore evitabile, eppure perpetrato, con meticolosa organizzazione, da “uomini”, apparentemente “umani”, ma di fatto “esseri immondi”.
Perché ancora oggi ricordare? Forse perché di questi “esseri” ancora il mondo ne è pieno? Di fatto le guerre continuano ad esserci e a lavorare subdolamente su atavici sentimenti quali la vendetta ed il rancore, facendo ancora leva sulla paura. Continuare a condividere un sentimento, un dolore inimmaginabile è forse l’obiettivo più importante, perché solo attraverso la conoscenza dei “limiti umani”, si può cercare di formare le nuove generazioni al dialogo, al confronto e all’agire mediato dalla Diplomazia.