Lecce – Anche quest’anno il Museo provinciale “Sigismondo Castromediano” e la Biblioteca provinciale “Nicola Bernardini” di Lecce aderiscono alle Giornate Europee del Patrimonio 2015, promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Direzione Generale dei Musei del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Tra oggi e domani una serie di iniziative ed attività si svolgeranno presso la sede del Museo Provinciale a Lecce, in Viale Gallipoli (con ingresso da Viale Lo Re).
Il programma delle attività, tutte gratuite, prevede tre visite guidate sperimentali intitolate “I rituali del bere e del mangiare”, itinerario archeologico, artistico, bibliografico, enologico: sabato 19 settembre alle ore 11 e alle ore 18; domenica 20 settembre, alle ore 11.30.
Il tema, comune a tutti i musei e gli istituti di cultura aderenti all’iniziativa, individuato dalla Direzione generale è, infatti, “L’alimentazione e la storia dell’Europa”, con specifica attenzione alle identità culturali ed alimentari che sono alle radici della nascita della civiltà europea.
L’attività si articola in due momenti fondamentali: il ruolo sociale svolto nell’antichità dalle pratiche alimentari in comune, il banchetto e il simposio, vale a dire il mangiare e il bere insieme; l’arte a tavola: la cultura del cibo in età moderna.
Il Museo e la Biblioteca provinciali propongono un viaggio intorno al tema del cibo: partendo dal simposio messapico del V sec. a.C., passando attraverso le pregiate ceramiche del ‘600 e del ‘700, per giungere ai primi trattati di arte culinaria scritti da uno dei più grandi cuochi del XVIII secolo, l’oritano Vincenzo Corrado (1736-1836).
Saranno, inoltre, imbandite, nella sezione archeologica al piano terra del Museo e all’interno della Pinacoteca, rispettivamente, una “trapeza” (tavola per banchetto) e una “tavola pitagorica”, rappresentazione “dal vero” del genere pittorico della natura morta. Da qui, un approfondimento sulle tavole nobiliari del Salento con Silvia Famularo, autrice del libro “Divine tavole. L’arte del gusto nel Salento”, Ed. Grifo.
Inoltre, con un salto nella contemporaneità e con l’ausilio di un enologo, si potrà constatare come pratiche, strumenti e tradizioni legati al vino siano arrivati intatti, o quasi, sino ai giorni nostri.