Lecce – E’ stato presentato ieri, presso Samà Cultura di Lecce, feconda fucina di eventi culturali guidata da Mary e Salvatore, il libro “Immagina la gioia”, ultimo romanzo della salentina Vittoria Coppola, per i tipi di Lupo Editore.
L’autrice è stata intervistata dalla nostra redattrice Dalila Peluso e stimolata da numerose domande dell’attenta e appassionata platea di lettrici e lettori presenti. Lei ha raccontato brevi, discreti frammenti della propria creatura letteraria, rivelando – al contempo – anche aspetti della propria personalità per alcuni versi sorprendenti, e che suscitano ancora maggiore curiosità nei confronti del romanzo.
La storia descrive la vita di Eva, la protagonista, e della sua famiglia, siciliana ma trapiantata nel nord Italia (le pagine trovano ambientazione tra Sciacca e Mira in provincia di Venezia), con tutti i tratti di calore umano e senso di appartenenza tipici di quelle terre.
Eva è una donna schiva, che vive i propri legami familiari come parte integrante e preziosa della propria personalità e che trova nella scrittura il modo di esternare e rendere leggibili i complicati sentimenti che l’attraversano, anche a causa dell’arrivo di un fratello più piccolo, più solare di lei e che sembra rubarle la scena sull’amato palcoscenico familiare. Da questa segreta sofferenza Eva riuscirà ad uscire, abbandonando il bozzolo che la avvolge e spiccando il volo della propria maturità, come donna e come scrittrice.
Quello che colpisce dell’autrice, bellissima creatura dentro, oltre che fuori, è quel misto di fragilità e dolcezza lasciate solo intravedere, che inducono immediatamente la voglia di leggere il libro per cercare di scoprire qualcosa in più dei personaggi e – attraverso essi – della fantasia che li ha partoriti. La sensibilità nei confronti dei propri lettori (uno dei quali ha ispirato l’ambientazione siciliana) e l’amore nei confronti del proprio uomo (a cui sono dedicati dolcissimi versi all’interno) rivelano le intime radici dell’ispirazione letteraria e della voglia – attraverso essa – di aprirsi al mondo.
{gallery}Gallerie/coppola{/gallery}
Le emozioni sono state poi incorniciate da un breve medley dal vivo in acustico di brani internazionali che raccontavano le storie complicate di alcune donne (da “Roxanne” dei Police, a “Angie” dei Rolling Stones, passando per “Miss Sarajevo” degli U2) a cura di Marco Calò alla chitarra, Dino Alfarano voce e chitarra, Giuseppe Calò al bongo, che hanno concluso la magica serata.
{loadposition addthis}