L’Universo femminile… interessante il dibattito allo Scarambone con Annalaura Giannelli

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Giannelli RizzoLecce – Ci sono vari modi per trascorrere un pomeriggio in compagnia di uomini e donne che discettano a spada tratta su argomenti importantissimi; uno di questi è, senza ombra di dubbio, intorno al contenuto di un buon libro che diventa la base di tante riflessioni. È accaduto ieri pomeriggio nell’Aula Magna del Polo Professionale “Luigi Scarambone” di Lecce, dove si è tenuto il dibattito sul tema “L’universo femminile: dalla criminologia al romanzo”.

Presenti il criminologo e già Pretore di Nardò, l’avv. Ezio Maria Tarantino, la sociologa Maria Rosaria Merenda, Presidente dell’associazione “Amici Insieme di Nardò”, e l’avvocato Annalaura Giannelli, autrice del romanzo edito da Mario Adda Editore dal titolo “Di terra e d’anima” (vincitore del Premio Progresso e Cultura 2014 Provincia di Bari, già testo didattico per il Liceo Classico B. Marzolla di Brindisi). Romanzo che la stessa Giannelli ha voluto presentare per introdurre il tema dell’incontro.

“Di terra e d’anima” è la storia di Ginefra, una giovane pittrice che in un momento particolare della sua vita si accorge di non avere più l’ispirazione giusta per “creare” le sue tele. Si sente schiacciata dal peso di un matrimonio che non si è rivelato ciò che sognava e decide di partire, decide di ritornare nella sua terra: il Salento. Ed è qui che, coccolata dalla magia del sole e dalle carezze di un ambiente che non conosce le tensioni e le ostilità ma regala sogni e speranze, si ritrova. E lo fa attraverso un viaggio nel tempo, a cavallo di ricordi, belli e meno belli, intrisi in un tempo antico che come per magia, grazie ad artifici letterari (che la scrittrice lega tra loro) la protagonista ritrova se stessa accanto al contenuto di una vecchia lettera ritrovata per caso; rimbomba così il gong della rinascita. Ginefra, che oltre ad uno schiacciamento psicologico dovuto al comportamento del marito, in realtà portava con sé un regresso che era diventato una zavorra, si riscopre nella terra che le ha dato i natali.

Conferenza Scarambone LecceIntorno ai vari spunti dettati dal testo si è parlato di stalking e di violenza. In questo caso si è discusso della base di tutte le violenze, dell’inizio di tutto quello che poi diventa irreversibile: la violenza psicologica.

“È la peggiore delle violenze – afferma a gran voce Annalaura Giannelli – le donne vittime di stalking sono schiacciate dal peso della figura dell’uomo. Purtroppo nella nostra società succede che il ruolo della donna sia sempre marginale rispetto a quello dell’uomo e fino a quando non sarà riconosciuta una vera parità, questo grave problema non cesserà mai di esistere. La cosa grave è che servono due denunce prima che possano essere usate misure restrittive nei confronti dell’aggressore. E questo è gravissimo, perché dopo la prima denuncia può capitare che da psicologica la violenza possa diventare fisica con risultati a dir poco catastrofici che sono sotto gli occhi di tutti”.

A farle eco la sociologa Maria Rosaria Merenda: “Questa società non è ancora pronta ancora ad avere la vera parità. Accade che alla fine l’uomo risulti sempre al di sopra della donna. Il problema comunque è culturale, bisogna capire che la donna è più determinata e più sensibile dell’uomo e devono darci la possibilità di collaborare”.

Subito dopo c’è stato l’intervento dell’avv. Ezio Maria Tarantino che è entrato nello specifico del problema, parlando di una violenza che a volte è subita anche dall’uomo: “Il problema dello stalking deriva dall’inglese To stalk che tradotto alla lettera significa fare la posta, cioè braccare la preda, è che non è soltanto di uomo nei confronti della donna ma anche al contrario. Infatti, con tale termine si intendono tutte le condotte persecutorie (comportamenti invadenti, di intromissione, con pretesa di controllo) verso una persona che vanno a inficiare sulla vita privata della stessa”.

Intorno a questo pensiero si è poi discusso tantissimo; si sono registrati pareri divergenti e contrastanti ma alla fine tutto è terminato nella carezza diplomatica dell’intervento del professore D’Arpa docente allo “Scarambone”:  “Il rispetto è alla base di tutto. Ho ascoltato tanti interventi e devo dire che avete tutti ragione, ma fino a quando non capiremo che il problema è culturale e va risolto con l’educazione non lo risolveremo. Noi nasciamo animali ed è l’educazione, il rispetto, ed i valori che fanno sempre la differenza”.