Respiro internazionale per il monumento di ingegneria agraria sulla rivista internazionale prodotta con il sostegno dell’Istituto di Scienze Umane e Sociali di Francia.
La Fòcara di sant’Antonio Abate, antichissimo monumento di ingegneria agraria, costruito ogni anno a gennaio a Novoli da volontari e devoti in onore del Santo taumaturgo ed anacoreta Egiziano, patrono e protettore del comune del Nord Salento, materia, strumento e in questo caso occasione per pensare il territorio, la sua identità e il suo sviluppo sociale ed economico, utilizzando l’arte come chiave di valorizzazione e di internazionalizzazione. La rivista francese: Perspective: actualité en histoire de l’art, edita dall’INHA (Institut National d’Histoire de l’Art), è una rivista internazionale (con il sostegno dell’Istituto di Scienze Umane e Sociali di Francia), che ospita dibattiti, letture, discussioni internazionali sul mondo dell’arte e della cultura, ha anticipato che nel prossimo numero si occuperà della Fòcara di Novoli.
Fòcara e arte, il senso di questa intesa risiede nella straordinaria forza evocativa del grande Falò in cui si identifica la città di Novoli. Questo immenso patrimonio immateriale di bellezza che viene fatta conoscere attraverso la voce degli artisti contemporanei, in cui il fuoco si connette alle esperienze creative che hanno reso celebre la Fòcara come simbolo di narrazioni sospese tra realtà e immaginazione. Miti e storie riecheggiano attorno ad essa, diventata ormai patrimonio dell’umanità, che si offre al dialogo con gli artisti che ne catturano lo sguardo. La montagna di tralci di vite si presenta nella sua essenza più viva e sorprendente. La Fòcara opera-d’arte, opera unica e irripetibile che conserva e trasmette significati universali, una realtà che affonda le radici nella notte dei tempi e irrompe col fascino dell’arcano nella società del terzo millennio.
Il processo di rigenerazione del rito è un cantiere di progettualità innovativo che attira fra i più autorevoli protagonisti dell’arte. I massimi artisti italiani e internazionali, esponenti di punta dei movimenti artistici contemporanei, si sono ritrovati ad interpretare la Fòcara. Da Mimmo Paladino a Ugo Nespolo, fino ad Hidetoshi Nagasawa, Jannis Kounellis e Gianfranco Baruchello, per finire a H.H. Lim, Sislej Xhafa, Regina Josè Galindo, che sono solo alcuni dei nomi che hanno interpretato il fuoco che consuma e rigenera, che scalda e unisce.
La pubblicazione del secondo numero di Perspective è consacrata alla <<distruzione>>, ai modi in cui la storia dell’arte pensa agli atti di distruzione delle opere nella loro dimensione materiale, concettuale, simbolica e metafisica. La distruzione non si può comprendere se non all’interno del rapporto dialettico con la costruzione. La rivista affronta questo processo che è ben presente nella Fòcara e la inserisce nei suoi studi in merito ai diversi periodi della storia dell’arte ed alle diverse aree geografiche.
“Des images faites pour être détruites” è un dialogo tra Giordana Charuty et Jérémie Koering e sarà ospitato nel numero monotematico della rivista che conterrà le foto di Antonio Zac, novolese, che ha fornito i suoi scatti e messo a disposizione il suo archivio fotografico dedicato alla Fòcara. La rivista sarà stampata e distribuita a gennaio 2019 nei giorni che precedono l’evento.