Lecce – Le sale del Castello Carlo V di Lecce si tingono nuovamente di arte. Mercoledì 19 luglio sarà la volta del pop-art, con la rassegna delle opere dei grandi artisti della storia dell’arte italiana e internazionale del secondo Novecento. La mostra è dedicata in particolare a quattro grandi Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Giosetta Fioroni. Il progetto espositivo è promosso da Theutra e Oasimed, in collaborazione con Galleria Accademia di Torino, con il patrocinio del Comune di Lecce e il sostegno di Axa Cultura Lecce.
Lorenzo Madaro, curatore della mostra insieme a Luca Barsi, accompagnerà i visitatori in un’esclusiva visita guidata alla scoperta della Pop Art italiana, la corrente artistica che cambiò il modo di fare arte e che fu una vera e propria rivoluzione culturale all’insegna dei valori imposti dal consumismo.
Il termine “Pop Art” è l’abbreviazione di “Popular Art”: un’arte popolare, in cui “popolare” sta per “di massa”, nel senso che si appropria dei mezzi di comunicazione di massa e delle nuove tecnologie per creare opere d’arte.
Nata in Inghilterra alla fine degli anni ‘50, attecchisce e fiorisce in America all’inizio degli anni ‘60 e, di rimando, ritorna in Europa, ma la sua consacrazione avviene nel 1964 alla Biennale delle Arti Visive di Venezia. In Italia, la Pop art americana viene accolta con entusiasmo da un gruppo di giovani artisti, tra cui Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Giosetta Fioroni, ma anche Mimmo Rotella, Mario Ceroli, Cesare Tacchi, Renato Mambor, gli artisti di Piazza del Popolo, insomma.
Mario Schifano rimane affascinato dalla pop-art, in seguito a un viaggio in America e da lì inizia a lavorare su una serie di famosi pezzi dedicati al Futurismo e nelle cui opere rimarca la dimensione contemplativa verso la città, la musica, la pubblicità, la fotografia, a cui si unisce il cinema con le sue sperimentazioni cinematografiche già nella prima metà degli anni Sessanta, con alcuni cortometraggi e un lungometraggio.
L’attenzione della critica fa sì che il successo di Schifano non rimanga solo in Patria, ma arrivi anche e soprattutto all’estero. Otterrà forti consensi a Parigi, San Francisco, Oporto, Francoforte, Londra, Bruxelles, New York. Nel 1997 viene insignito del Premio San Giorgio di Donatello per le vetrate policrome della cripta di Santa Croce a Firenze, per il settimo centenario della costruzione.
Due anni dopo Venezia alla Biennale rende Omaggio a Schifano, morto il 26 gennaio 1998, stroncato da una vita fatta di eccessi.