“Come faccio a conciliare lavoro e famiglia? Mi sento in colpa, rischio di trascurare i miei figli e il mio ruolo di madre per inseguire un avanzamento di carriera. Ogni giorno devo dimostrare quello che valgo, è come ricominciare da capo… Se ho una bella presenza, per qualsiasi lavoro mi propongo, ho sempre il dubbio che mi scelgano per le mie misure e non per la mia preparazione. Fortunata poi se non ci provano platealmente. Se sono brutta e intelligente ho meno possibilità di trovare lavoro.”
Dagli anni in cui Milva cantava “La filanda” ai giorni nostri, sono passate più di cinquanta primavere, ma pare esser cambiato davvero poco: le molestie sembrano risalire “quasi” alla notte dei tempi. Proprio incentrato su questa tematica è “Lavoratrici”, un laboratorio teatrale per sole donne gratuito, sostenuto e promosso dalla Consigliera di parità della Provincia di Lecce Alessia Ferreri.
Il progetto, cominciato il 18 Novembre, e che vede quest’anno la sua seconda edizione, si concentra sulle tematiche legate alle discriminazioni, alle molestie e le violenze di genere sul posto di lavoro. Risulterebbe, infatti, da una recente ricerca europea, che appena il 40% delle aziende sia interessato alla questione e che solo 25% adotti misure per affrontarla.
Nonostante l’allarme, però, il fenomeno della violenza sul posto di lavoro non è ancora sufficientemente riconosciuto e le iniziative di sensibilizzazione sono piuttosto scarse. Proprio a questo mira il laboratorio; un progetto di formazione, scrittura e messinscena diretto dall’attore Ippolito Chiarello e dalla sua sigla teatrale Nasca Teatri di Terra, con la collaborazione della responsabile organizzativa Marcella Buttazzo e della danzatrice Mariliana Bergamo. Il laboratorio prevede un numero di circa venti partecipanti, che si incontreranno ogni giorno per una settimana presso l’Ammirato Cultur House di via Di Pettorano, a Lecce. Il risultato del lavoro sarà poi presentato il prossimo 25 Novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne: nelle strade del centro storico di Lecce, ogni “lavoratrice” racconterà ai passanti la sua storia di abusi o d’ingiustizia, fino a che non si ritroveranno tutte in piazza Santo Oronzo a pronunciare insieme il loro sdegno verso chi non le rispetta e con l’intento di interrompere quella “ripetizione” di tutte le vittime che, silenziose, non denunciano.
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