Sta per concludersi il settennio di promozione della mobilità giovanile all’interno dell’Unione Europea con il programma Youth in Action, Gioventù in Azione. Ben sette anni di progetti, scambi interculturali, workshop e tirocini, finanziati dall’UE, che utilizzano come lingua veicolare l’inglese, concedendo quindi ai partecipanti l’occasione di mettere in pratica e migliorare anche le competenze linguistiche.
Youth in Action è un programma dell’UE messo a punto per i giovani. Lo scopo del progetto è ispirare un senso di cittadinanza Europea attiva, solidarietà e tolleranza tra i giovani Europei e il loro coinvolgimento nel futuro dell’Unione, attraverso l’esperienza all’estero. Le sue proposte promuovono la mobilità dentro e fuori i confini dell’UE, attraverso l’apprendimento non formale, il dialogo interculturale, e l’incoraggiamento di tutti i giovani a dispetto del loro stato sociale, educazionale e culturale. In Italia è realizzato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani.
Ogni anno, dal 2007, migliaia di progetti vengono sottoposti all’attenzione dei promotori del programma, che li valutano e li selezionano, destinando finanziamenti per quelli più validi.
Ma quanti di questi giovani ne era a conoscenza?
Secondo un piccolo sondaggio realizzato tra i giovani salentini i dati sono davvero preoccupanti, o meglio deludenti. Dei 30 ragazzi di Lecce, tra i 20 e i 28 anni, a cui è stata posta la domanda: “Sai cos’è Youth in Action, Gioventù in Azione?”, solo 8 hanno confermato di esserne a conoscenza, soltanto 6 hanno saputo darne una precisa definizione, e solamente 5 avevano partecipato attivamente a una delle numerose iniziative appartenenti al programma.
Le grandiose opportunità di questi sette anni di viaggi educativi quasi totalmente finanziati, sono state largamente ignorate e quindi sprecate dalla maggioranza della gioventù salentina, poiché, semplicemente, non ne erano a conoscenza. Ne deriva una riflessione sui due aspetti che più di tutti hanno determinato questa “immobilità”: un sistema scolastico e accademico generalmente scollegato dagli “alti” programmi Europei, e una diffusa indifferenza giovanile nei confronti di questioni di tipo “social”, che non siano “network”.
Per saperne di più:
http://eacea.ec.europa.eu/youth/index_en.php
http://www.agenziagiovani.it/il-programma.aspx
http://www.salto-youth.net/
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