Domenica 24 aprile 2016, in tutta la Puglia e in altre parti d’Italia, si terrà la tanto attesa ‘Notte di Inchiostro di Puglia’, un evento ideato dall’omonimo movimento culturale per promuovere la lettura, soprattutto nella regione che, secondo le statistiche, legge meno.
Tantissime le città che hanno aderito all’iniziativa, tra cui: Andria, Bari, Brindisi, Foggia, Francavilla Fontana, Gallipoli, Gioia del Colle, Grottaglie, Guagnano, Latiano, Lecce, Porto Cesareo, San Vito dei Normanni e Taranto. In contemporanea, quindi, in diverse località, si darà vita a coinvolgenti momenti di lettura partendo da libri che portano la firma di autori locali.
Tutto nasce qualche anno fa, quando Michele Galgano, barese emigrato al Nord per lavoro, decide di creare un blog invitando diversi scrittori pugliesi a scrivere e pubblicare racconti ambientati nelle terre del tacco d’Italia. Arriva un vero e proprio boom di adesioni che dal blog portano al libro pubblicato lo scorso anno e alla successiva ideazione della ‘Notte di Inchiostro di Puglia’, giunta quest’anno alla sua seconda edizione. Un successo enorme, fatto di sinergie sorprendenti, senza precedenti.
È Michele Galgano stesso, diventato ormai un instancabile promotore culturale a livello nazionale, a parlarci del suo progetto, degli eventi ad esso legati e degli inattesi riscontri ottenuti.
Come nasce l’idea del blog?
Appassionato della lettura e della Puglia, ho letto diversi libri sulla mia regione e, preso da nostalgia una volta giunto al Nord, ho pensato di creare un luogo virtuale dove sentirmi vicino alla mia terra attraverso racconti scritti da chi ci vive. Così nasce il blog ‘Inchiostro di Puglia’ dal quale si sono poi sviluppate cose che non avrei mai immaginato, tra cui la ‘Notte’ stessa. Tutto è stato creato dietro un impeto d’orgoglio, dopo aver visto nei dati Istat che la Puglia è tra le ultime regioni come numero di lettori, anche se offre un numero considerevole di scrittori. Presentato con una formula nuova che è piaciuta molto, il libro sta per arrivare alla sua terza edizione. Il successo è dovuto anche al fatto che non è la solita raccolta di racconti sulla Puglia, ma rappresenta un lavoro di eccellenza. Su circa duecento scrittori pugliesi presenti sul blog, ne abbiamo selezionati trentasei che fanno parte del panorama letterario nazionale, tra cui Pino Aprile e Vittorio Catani, e che scrivono per le maggiori case editrici italiane come Mondadori e Feltrinelli.
Parliamo di questa ‘Notte’ insolita che sta già destando tanto interesse
Ho pubblicato un post su Facebook lanciando un appello, affinché, partendo dal basso, dal sud, creassimo una notte interamente dedicata alla lettura. Da lì si sono mosse energie che non pensavo, già l’anno scorso c’è stato il delirio, quest’anno la mole di adesioni è raddoppiata, nonostante la divulgazione sia stata fatta attraverso un semplice passaparola. Volevo coinvolgere solo una quindicina di librerie e invece c’è stato una grandissima partecipazione, siamo quasi collassati per il grosso lavoro. Ho creato un mondo online dove era possibile iscriversi per aderire all’iniziativa, con un Direttivo composto da dodici responsabili, due per ogni zona, per risolvere i problemi sul posto, e una struttura di 150 fortini in 120 città, con il lavoro di volontariato offerto da circa 400 associazioni. Il tutto ha dato vita ad un cartellone di quasi 600 eventi, una macchina enorme, gigantesca, mossa a costo zero, senza alcun finanziamento né pubblico né privato. Una rete di grande condivisione, siamo gli unici ad avere una forza così importante sul territorio. Quest’anno ‘Inchiostro di Puglia’ ha potuto contare su sei reti forti come il Coordinamento regionale di ArciPuglia e la Fondazione Vassallo, reti che insieme hanno creato una potenza di fuoco. Ognuno si è autorganizzato, facendo un lavoro straordinario e dimostrando che il Sud non è morto, c’è fuoco sotto la cenere.
Un trerrote come simbolo del vostro movimento culturale, come mai la scelta di questo mezzo di locomozione?
Il trerrote nasce da un’idea di Giuliano Pavone, uno degli autori di ‘Inchiostro di Puglia’. Andai alla presentazione di un suo libro in cui il Sud veniva paragonato ad un apecar, paragone che a me è piaciuto tantissimo e che è stato poi riportato nell’incipit del nostro libro. Rappresenta una perfetta metafora di quello che facciamo, un apecar che sballonzola ma arriva a destinazione, partendo dalla parte estrema dell’Italia, dove non c’è posto per i coupè. Preferisce giocare tra le mura amiche ed è un simbolo perfetto, anche se comune, degli usi pugliesi, presentato però in modo diverso.
‘Partendo dal basso, partendo dal Sud’ è il vostro motto. Quale messaggio si vuole inviare con queste parole?
Il nostro motto ribalta i luoghi comuni di chi pensa che la Puglia viva di finanziamenti pubblici. Io abito a Milano dove c’è il mito del Meridione che viene ancora associato alla Cassa del Mezzogiorno e a tutti gli altri sussidi statali. Noi, invece, abbiamo dimostrato che con la semplice forza della passione si realizzano grandi cose e tutto ciò che abbiamo conquistato lo abbiamo conquistato sul territorio. Anche partendo dal sud, dal basso, senza alcun appoggio, soprattutto politico. Ci teniamo a sottolineare che siamo un movimento culturale trasversale che abbraccia chiunque voglia aderire al progetto, senza distinzione politica. Tutti trovano le porte aperte. Per ‘La notte di Inchiostro di Puglia’ abbiamo ottenuto circa cento patrocini da parte di amministrazioni comunali appartenenti a diversi schieramenti politici.
Come è stato accolto nel Settentrione d’Italia un libro come il vostro che parla interamente di Meridione?
Al Nord è stato accolto benissimo, grazie soprattutto alla forte presenza di pugliesi. Continuamente mi invitano a presentazioni letterarie, spettacoli a altri eventi per parlare di ‘Inchiostro di Puglia’. Ci saranno ‘Notti’ di Inchiostro di Puglia anche a Torino e altre città settentrionali, tra cui Milano, dove, in Piazza Duomo, proietteremo in diretta, durante l’evento, filmati che racconteranno in simultanea ciò che accadrà in Puglia.
Un libro che descrive odori, sapori e tradizioni dell’intera Puglia. Possiamo definirla quasi una guida turistica alternativa?
Certamente. Il nostro è un lavoro di qualità che è stato anche abbinato al turismo. Ad esempio, sono stati creati pacchetti in cui è compreso, oltre al soggiorno richiesto, anche il libro di ‘Inchiostro di Puglia’. Diversi B&B e altre strutture ricettive hanno aderito all’iniziativa. Chi viene in Puglia in vacanza porta via con sé un libro che racconta la sua bellezza in modo insolito. Per questo la raccolta è stata strutturata in diversi capitoli, ognuno dedicato a una zona diversa, dal basso Salento in poi, proprio come se fosse una guida turistica. Il bello è che non racconta la toponomastica o le strade dei luoghi, ma emozioni e tradizioni vissute in un punto preciso, affrontando, inoltre, temi sociali importanti come l’immigrazione, la criminalità, la discriminazione. Noi lo definiamo una guida turistica ‘sentimentale’. Tutto ciò dona un valore aggiunto al turismo, alla letteratura e al territorio.
Grande aiuto da parte vostra anche alle librerie, sempre in difficoltà per la mancanza di lettori…
Sì, tutti coloro che ci hanno messo del proprio in questo progetto hanno rinunciato ad un compenso, compresi gli autori. Inoltre, il 70% del ricavato delle vendite del libro andrà alle librerie; una scelta, questa, fuori da ogni logica di mercato. I librai si lamentano del fatto che non vendono perché si legge poco, per questa ragione anche se creiamo un solo lettore in più con il nostro lavoro, ne vale la pena.