Bologna – Si parla sempre e tanto della sensibilità che tutte le istituzioni dovrebbero avere nei confronti del sociale e dei temi oggetto di discussione su argomenti attuali. Ma soprattutto, se la “scuola”, intesa come luogo di formazione, è maestra di vita, allora perché non creare al suo interno le condizioni per riflettere e approfondire e magari cercare delle soluzioni valide a delle piaghe sociali degli anni 2000?
Qualcosa si muove presso l’Università di Bologna nel del corso di laurea in Filosofia.
All’interno del percorso curriculare è stato inserito un seminario che tratta il tema della violenza contro le donne, della durata di 30 ore che sarà parte integrante del percorso didattico della laurea triennale in Filosofia. Il corso è iniziato lo scorso 4 febbraio ed è tenuto da Massimo Recalcati, rinomato psicanalista.
Il percorso si articola in 15 incontri nei quali poi interverranno giornalisti, sociologi, filosofi, storici ed operatori dei centri antiviolenza.
L’università come culla e come istituzione preposta alla trasmissione del sapere rende gli studenti parte di percorsi sovradisciplinari, che sono perfettamente integrati con le materie studiate ma che soprattutto permettono di essere informati e formati sui problemi sociali odierni.
Il tema della violenza contro le donne ha bisogno di una analisi rigorosa, ha bisogno di comprensione delle cause dalle quali si sprigiona il fenomeno ma soprattutto ha bisogno di soluzioni per contrastarlo.
Questi sono gli anni più bui per i femminicidi, si parla dell’uccisione di una donna ogni due giorni e per di più di efferati omicidi che si consumano nell’ambito familiare.
Cerchiamo di prestare attenzione a questi temi ma soprattutto si spera che l’esempio dell’Università di Bologna possa essere seguito da tutti gli atenei italiani.
Ci si augura che anche l’Università del Salento, da sempre molto attenta alle tematiche sociali, possa essere sensibile al tema e che in una prospettiva non lontana possa creare dei percorsi di studio formativi che si aprano alla società, ancora più calati nella realtà quotidiana.
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