Lecce – Un dato allarmante è stato registrato all’Università del Salento, che non può passare inosservato, ovvero un enorme calo delle iscrizioni.
Secondo i dati diffusi dal Miur, infatti, l’Università salentina ha registrato il 48% in meno delle immatricolazioni rispetto agli anni scorsi, che tradotto in cifre significa 80 mila studenti in meno.
La laurea, un tempo traguardo tanto desiderato e faticato, sembra davvero non contare più per i giovani di oggi. Le ragioni sono da imputare da un lato alla crisi economica ed alle ingenti somme di denaro che la frequentazione di un Ateneo comporta; dall’altro la convinzione diffusa tra i ragazzi, che essa non rappresenti più alcuna garanzia per il futuro.
I numeri diffusi dal Miur sono certamente preoccupanti, ma la grave crisi economica che ha colpito il nostro Paese, l’aumento esagerato delle tasse universitarie, che la gran parte delle famiglie italiane non è in grado di affrontare, hanno instillato nella mente dei giovani la certezza, che il “pezzo di carta” non offra alcuna garanzia di lavoro, soprattutto se si considera che attualmente la maggior parte dei laureati sia a spasso o impegnata a svolgere mansioni che poco o nulla hanno a che vedere con la formazione universitaria conseguita.
La maggior parte dei giovani non ha speranze per il futuro, né per la propria realizzazione professionale e di conseguenza privata. Il lavoro non c’è e se c’è è precario e sottopagato.
Ciò si deve principalmente all’abulico e instabile sistema governativo italiano, che fin ora non ha varato leggi a sostegno dell’Università. I politici sono più impegnati nei “Palazzi del potere” a decidere il loro futuro incentrato sul valzer delle poltrone, noi immersi in una coltre mista tra incertezza e speranza per il futuro.
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