L’Editoriale
Natale è arrivato puntuale come ogni anno. Come stiamo vivendo la vigilia? Decisamente male, non ho dubbi. Saremo di sicuro intrappolati nel traffico, in corsa per il regalo “meno pensato” di tutto l’anno, quello fatto all’ultimo momento perché il tempo è sempre tiranno. Ci ritroveremo in fila in qualche supermercato con il carrello strapieno di stoviglie in plastica e lasagne fresche, imprecando contro la lentezza della cassiera che del Natale vive solo lo stress.
Probabilmente avremo la schiena a pezzi in piedi in cucina, con i fornelli che vanno a tutto gas e il forno acceso, divisi a cucinare il pesce della vigilia e la pasta del pranzo.
Che tristezza, che brutto Natale viviamo. E le Chiese? Sicuramente saranno vuote! Le nostre case? Anche quelle probabilmente, mentre il solito finto albero sarà sommerso di regali in barba alla crisi.
Non è questo il Natale che auguriamo ai nostri lettori. A voi tutti auguriamo molto di più. Auguriamo di ricordarvi che il Natale è una nascita, quella di Gesù Bambino e potrebbe essere l’occasione per una rinascita del tutto personale. Vi auguriamo una vigilia piena di TEMPO: speriamo che abbiate il tempo di chiudere gli occhi un attimo abbracciati alla vostra famiglia, per pensare all’anno che è stato e a quello che sarà, per condividere i nuovi progetti con l’entusiasmo dei vostri cari e i vecchi errori con il loro conforto.
Inoltre vi auguriamo di ricevere nel giorno di Natale tanti DONI: non regali ma doni. Non di spacchettare la solita cravatta, il solito maglione o l’inutile candela “Made in China”.
Vi auguriamo di ricevere il dono di una telefonata di un amico lontano, che sembrava perduto nel tempo, di ricevere sorrisi e abbracci sinceri, di divertirvi con la semplicità di un tempo, di riscoprire il dono della preghiera e del mistero della fede. Vi auguriamo di poter dire a vostro figlio: “Babbo Natale non esiste perché esiste qualcosa di più grande, di più umano e più vicino a noi, esiste qualcuno che non è vestito come se fosse carnevale perché di vestiti non ha bisogno, esiste qualcuno che è in ogni dove senza possedere magiche slitte”.
Questo vi auguriamo, perché ci hanno inculcato un Natale triste. I mass media ci hanno bombardato con la storia che la crisi economica ha rovinatole feste a tutti, che le tasse hanno tolto i regali ai nostri bambini. Non è vero, non lasciatevi incantare: ciò che ha distrutto il Natale è la crisi di valori, non la crisi economica.
Riflettiamoci un po’ su, ci accorgeremmo di quante poche cose stiamo insegnando ai nostri figli, di quanto li stiamo inaridendo, è una cosa che stiamo commettendo noi, non i nostri politici né qualcun altro lassù. Ritroviamo il gusto di essere in piazza con la gente nel periodo di festa e non per fare la foto su un’orribile e gigantesca slitta da postare su Facebook (mentre il presepe è ben nascosto nell’anfiteatro romano), ma per dedicare agli amici il nostro tempo.
Di questo abbiamo bisogno, di tempo da passare insieme e di null’altro.
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