L’Editoriale
Che lunedì! Si sperava che una domenica tranquilla e spensierata potesse, per qualche ora togliere via i cattivi pensieri di questo nefasto lunedì 17. Invece no! Dal locale al globale, tutto è in atto per togliere il sorriso e il buon umore dal cuore di tutti noi.
Prima ci si è messo il Lecce con la sonora sconfitta in casa col Carpi. Il match decisivo per il quale tutti pregavano è finito malamente, nel peggiore dei modi.
Qualcuno, chissà, aveva visto quella di ieri come l’occasione per andare, tra tensione e allegria, allo stadio con tutta la famiglia, con gli amici o la fidanzata. Invece no! Non è bastata la delusione a rovinare una delle prime calde domeniche salentine, ci si doveva mettere pure l’onda anomala di pseudo tifosi che di “ultra” hanno solo la rabbia. Via del Mare e l’intera città, si trasformano in un campo da guerra.
Contro chi poi? Forse contro uno sport che ogni giorno di più si svolge tra giudici che calciatori. E va bene così, ci penserà il lunedì a scacciare questi cattivi pensieri grazie al pagamento dell’Imu. Chi ci pensa più al Lecce, alla guerriglia urbana, alla domenica sfumata? Nessuno. Che tristezza. Magari tutta quella rabbia venisse incanalata e trasformata in energia positiva, magari tutta quella violenza diventasse forza e volontà d’animo per realizzare una “rivoluzione” civile e silenziosa. Invece no! Le persone che hanno scatenato l’inferno ieri probabilmente neanche si accorgono di ciò che accade oggi nel loro Paese. Non si accorgono, probabilmente, che l’Italia sta retrocedendo nel girone dei dimenticati da Dio, che è vittima di innumerevoli ingiustizie che passano inosservate. Quell’onda di gente anomala non si accorge che in questa battaglia non è spettatore ma protagonista e, invece di correre da una parte all’altra del campo, sta seduta in panchina, inebetita.
Quell’anomalo branco di decerebrati non si accorge che ciò che mette i nervi a dura prova oggi in Italia sono il pagamento dell’Imu, l’inutile discussione in Senato sulla Gambaro e sulle sorti dell’unità del Movimento 5 Stelle, la riapertura, dopo 35 anni dalla scomparsa, del caso Aldo Moro. Non avverte tali tensioni. L’unico momento in cui gli si risvegliano i nervi che portano impulsi al cervello, è nel pre-partita.
E ci si meraviglia dell’immobilismo; è colpa nostra! Tutto dovrebbe essere al contrario. Dovremmo essere tesi ogni giorno nel pre-lettura dei maggiori quotidiani, urlare slogan contro la tv durante il telegiornale. Dovremmo, inorriditi dalla situazione politica ed economica del nostro Paese, scendere in piazza e, con la cognizione nel cervello, urlare i nostri dubbi, le nostre difficoltà. Dovrebbe poi arrivare la domenica per svegliarsi rilassati, poter dire ai propri figli “Oggi si va allo stadio per divertirci e svagarci un po’”. Invece no! È tutto al contrario!
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