Ciò che, comunemente, definiamo “Volontà” non corrisponde sempre al concetto di “potere”, ma può anche significare una debolezza. Dipende dall’origine di questa volontà. A seconda di dove provenga potrebbe essere una proiezione del desiderio dell’Ego – che fantastica sul fare cose che in realtà non ha il coraggio di fare – oppure potrebbe essere un’emanazione dell’autentica intenzione di realizzare qualcosa, a partire dal vero Sé, senza dubbio alcuno.
E vi è anche una differenza sostanziale fra l’EGO e il SE: nel primo caso si tratta di quella parte infettata dalla paura, dalla colpa, dalla codardia e dall’ira, la quale ha molti attaccamenti verso le ideologie e verso gli altri. Mentre invece la parola “Sé” viene utilizzata per definire la parte più profonda, pura, amorosa, innocente e fiduciosa, la quale è libera di decidere spontaneamente secondo il proprio sentire, senza prendere misure né speculare. Queste due sono le fonti da dove può nascere la VOLONTÀ.
Le persone hanno una parte influenzabile, che dubita e che non sa mai ciò che vuole veramente, è assopita e immobile; e un’altra parte più nascosta, che sa molto bene ciò che vuole e ciò che può fare, per questo è connessa con la coscienza e il movimento.