Il concerto del pianista Adelajd Zhuri (5 febbraio scorso) nell’Aula Magna dell’Ospedale di Careggi, organizzato da A.Gi.Mus. Firenze e dedicato ad Eriberto Scarlino (Matino, 29 luglio 1895-Firenze, 15 dicembre 1962), riaccende i riflettori su un musicista salentino poco conosciuto.
Compiuti gli studi presso il Liceo Musicale «Benedetto Marcello» di Venezia diplomandosi sotto la guida di Cesare Conti e Gino Tagliapietra (pianoforte), Oreste Ravanello (organo), Mezio Agostini e Giangiuseppe Bernardi (composizione) inizia una carriera, soprattutto come pianista, che lo porta ad esibirsi con vivo successo anche all’estero.
Se ne fornisce un breve ritratto come pianista.
Alcuni studiosi fanno risalire il suo debutto e i primi successi al 1917, anno in cui ne «La Nazione» del 1 marzo appare l’articolo Il concerto del pianista Eriberto Scarlino redatto dall’imperterrito critico musicale Giannotto Bastianelli. Trattasi di un anno in cui il 22 enne Eriberto, già apprezzato musicista, non sfugge alle attenzioni dei protagonisti nel mondo della musica nel nostro Paese tanto che fa parte di un gruppo di pianisti (Eugenia Galewska, Gemma Del Valle, Ugo Coen, la signora Paladini, allieva di Sgambati) coinvolti in «Quattro splendide audizioni di musica romantica e modernissima» nella sala Rinucci della Nuova Scuola di Musica a conclusione di un ciclo di lezioni tenute da Bastianelli («La Nazione», 29 giugno 1917). Ben presto, insieme all’attività concertistica, inizia anche quella didattica, prima presso alcuni Licei Musicali per approdare, nel 1937, al Conservatorio «Luigi Cherubini» di Firenze.
Dalla sua Scuola usciranno musicisti come il pianista e compositore Walter Baracchi e Lelia Roberto, interprete delle musiche del maestro nonché sua futura moglie. Le figlie Rosa Maria e Ines hanno seguito le orme del padre divenendo apprezzate pianiste e docenti.
Un’altra tappa da ricordare è quella riportata in una recensione di Goffredo Giarda: «Altro concerto d’interesse ci è sembrato quello dei pianisti Gino Tagliapietra ed Eriberto Scarlino del Liceo B. Marcello. I due eletti concertisti hanno suonato i tre valzer romantici di Chabrier e lo Scherzo op. 47 di Saint-Saëns per due pianoforti in modo superiore, con una quadratura e precisione, con varietà di timbri e arte squisita». La notizia appare, pur senza data appare all’interno della Rivista La Cultura musicale, stampata nel 1922 (5 bimestrali) e nel ’23 (fino al 2 numero).
Nel 1922 Scarlino è a Monaco di Baviera registrando un altro successo. La critica lo elogia «per il tocco meraviglioso per la tecnica limpidissima estremamente brillante e delicata».
Nel 1926 (mercoledì 20 gennaio) tiene un concerto presso la Sala del Civico Conservatorio di Musica «Niccolò Paganini» con il seguente programma: Scarlatti: Capriccio in mi maggiore; Giga in sol maggiore. Bach: Gavotta in sol minore. Galuppi: Giga: in si bemolle maggiore. Franck: Preludio, corale e fuga, ecc. Nello stesso anno a Venezia nella sala del Liceo Musicale «Benedetto Marcello» riscuote vivo successo in un programma con musiche di Scarlatti, Franck, Debussy, Albeniz e altri (notizia apparsa sulla Rivista Il Pianoforte). A La Spezia, presso il nuovo Teatro, il suo nome è accanto ad altri pianisti della caratura di Arthur Rubinstein, Carlo Zecchi, Carlo Vidusso, Edwin Fisher, ecc. A 33 anni è conosciuto come pianista, organista e compositore e il suo nome compare nel Dizionario universale dei musicisti (1938) di Carlo Schmidl.
Dal 1933 al ‘35 ricopre il ruolo di direttore del Liceo musicale italiano «Giuseppe Verdi» di Alessandria d’Egitto; da non dimenticare il successo al Casino di Merano in un concerto da solista con l’orchestra diretta dal maestro Gilberto Gravina, pronipote di Franz Listz.
Abbiamo notizia, attraverso un Bollettino (Ministero per la Stampa e la Propaganda direzione Generale per il Teatro, gennaio 1937) che, presso la Sala del Conservatorio di Varsavia, esegue musiche prevalentemente di autori italiani. Nel 1947 nella Rivista musicale italiana (v. 49) si dà notizia che Scarlino fa parte del Quartetto con pianoforte di Firenze insieme a Aldo Priano (violino), Marcello Formentini (1 viola dell’Orchestra del Maggio Fiorentino) e Antonio Saldarelli, violoncello.
Firenze, sua città di adozione dove trascorre molti anni della sua vita, non lo ha mai dimenticato tanto che nella pubblicazione Ricordo di Eriberto Scarlino (dicembre 1987), in occasione del 25esimo anniversario della sua morte ove sono state eseguite sue composizioni, sono presenti notizie e testimonianze (anche un profilo biografico di Paolo Fragapane) che ne attestano la grande stima di uomo e di musicista.
A conclusione si riporta la testimonianza di Lucia Passaglia, pianista e già docente del Conservatorio fiorentino, che aveva conosciuto il maestro:
«Concertista di classe, nobile compositore e soprattutto maestro esemplare seppe sempre infondere negli allievi quell’amore per la musica che nel rispetto e nella umiltà trova le sue basi imprescindibili».
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