Perché Sanremo è (ancora) Sanremo?

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Nelle ultime settimane tanto si discute circa le modalità di svolgimento della 71^ edizione del Festival di Sanremo, tra rispetto dei protocolli anti-Covid e necessità di garantire una seppur minima presenza di pubblico nel teatro Ariston.
Anziché prendere una posizione in merito a tale questione, preferisco esprimere qualche considerazione a proposito della rosa dei 26 “big” in gara.

Il primo dato che balza all’occhio è l’età media dei partecipanti (36 anni circa), ancora più bassa di quella dello scorso anno.

Ad incidere su questo risultato sono due fattori significativi: da un lato, la presenza di numerosi artisti “under 25”, ben 8 (Gaia, Irama, Fulminacci, Madame – appena maggiorenne! – Fasma, Maneskin, Random, Francesca Michielin); dall’altro, l’esigua rappresentanza di “over 40” (i soli Bugo, Francesco Renga, Max Gazzè, Extraliscio con Davide Toffolo e la “veterana” Orietta Berti).
Nel mezzo, un nutrito stuolo di cantanti ancora “-enta” ma non ancora “-anta”, probabilmente i più rappresentati e rappresentativi dell’attuale scena musicale italiana.

E’ lecito, quindi, domandarsi, come da titolo: perché Sanremo è (ancora) Sanremo?
L’impressione è quella di una kermesse che ha ormai poco a che vedere con quella a cui assistevano i nostri genitori. E non solo per la sempre più opinabile scelta di brani e generi musicali, quanto per lo spirito stesso della competizione musicale.
Infatti, fino a qualche anno fa il Festival rappresentava un punto d’arrivo nella carriera di un cantante, un apice del percorso artistico o quantomeno un viatico utile a un rilancio per chi aveva già quantomeno assaporato il brivido del successo.
Lo scenario attuale è ben differente: per molti tra i concorrenti della categoria “big”, Sanremo rappresenta la prima grande occasione di visibilità pubblica, per alcuni addirittura la prima vera esibizione live della loro vita!
Basti pensare che la giovanissima Madame, al secolo Francesca Calearo, classe 2002, ad oggi ha cantato dal vivo su un palco solo in un’occasione, precisamente come ospite della serata finale di X Factor 2020.
Anche la sua collega Gaia, vincitrice della scorsa edizione di Amici, non è mai salita su un palco per un proprio concerto.
E non sono certo molto più scafati i giovanissimi Random (19), Fulminacci (23), Fasma (24), i quali hanno solo una minima idea di cosa siano un disco o un tour.

A questo punto, perché far concorrere questi giovani di belle speranze tra gli adulti? Sol perché vantano milioni di visualizzazioni (certificate da chi?) su Youtube?
Le qualità e il talento di questi artisti sono indiscutibili: chi scrive li conosce tutti da tempo non sospetto ed è convinto che tutti meritino la ribalta sanremese, ma ciascuno nella giusta collocazione (nuove proposte o big).
Per superare questo corto circuito anagrafico, se fossi il direttore artistico del Festival penserei ad una differente suddivisione degli artisti: non più “big” e “nuove proposte”, ma “over” e “under”, da un lato quindi gli artisti più maturi e caratterizzati da uno stile musicale più classico, dall’altro i più giovani, con le loro proposte musicali più innovative e accattivanti.
Al contrario, il rischio di un’operazione di “marketing musicale” come quella che si profila per la prossima edizione è quello di mandare allo sbaraglio le nuove leve della canzone italiana e costringere i “big millennials” a confrontarsi con uno scenario troppo al di sopra delle loro possibilità, con il rischio di clamorose debacle live e futuri flop nelle classifiche e soprattutto nei tour.
Non è un caso che siano pochissimi i cantanti italiani nati dopo il 1995 in grado di riempire palasport e stadi.
Colpa dei talent? Non direi.
Colpa dei discografici? Sicuramente.
Ogni buon frutto ha bisogno del giusto periodo di maturazione.
Proprio per questa ragione, sono sicuro che i veri outsider del Sanremo 2021 saranno invece le “nuove proposte”, i 10 giovani (di nome e di fatto) che abbiamo già apprezzato nelle fasi di selezione e che si metteranno in luce sul palco dell’Ariston, interpretando brani in linea con la loro età e con le loro legittime aspirazioni.

Avvocato e redattore di Paisemiu.com

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